lunedì 26 novembre 2012

NELLA COPPIA YIN E YANG






giornata esperienziale sul tema della coppia alla luce della medicina cinese classica

aperta a tutti e naturalmente alle coppie..

lavoro guidato all ascolto, alla percezione del nostro spazio  e dell altro osservando la filosofia della medicina cinese classica con spiegazioni inerenti allo yin e lo yang , i cinque elementi e molto altro ancora.
 
la giornata si snoda in momenti di teoria e di pratica e' consigliato abbigliamento comodo e materassino per gli esercizi di percezione dello spazio, stretching meridiani , qi gong e tecniche di rilassamento
Domenica 9 dicembre dalle 15  alle 19  presso il soppalco della palestra di Ponte Zanano.
Costo : 25 euro.

Iscrizioni e informazioni: Roberto Poli 3397298642

le iscrizioni sono a numero chiuso

mercoledì 17 ottobre 2012

Stretching dei meridiani e Medicina Cinese Classica a Sarezzo

 





L’Assessorato alla Cultura del Comune di Sarezzo
in collaborazione con
Roberto Poli
organizza il corso di

STRETCHING DEI MERIDIANI

 

Lo Stretching dei Meridiani è una ginnastica dolce basata principalmente sullo stiramento delle catene muscolari lungo il percorso dei meridiani energetici e le loro estensioni.



 



 
È un efficace lavoro corporeo per sentire il percorso ed i punti dei meridiani, sperimentandone effetti e funzioni. Il rilassamento muscolare ottenuto grazie alle forme di stretching elimina tensioni e blocchi in modo da aiutare il praticante a ristabilire una migliore circolazione energetica percependo un beneficio immediato.

Durante le lezioni si potranno apprendere utili tecniche di automassaggio ed alcune forme di esercizi del Qi Gong, tecniche di  respirazione e di rilassamento, nozioni teoriche nell'ambito della Medicina Cinese Classica di utile applicazione nella vita quotidiana.

Gli obbiettivi e benefici di questo tipo di stretching sono:
-         senso di rilassamento;
-         maggior tono e vitalità;
-         recupero di un profondo benessere psico-fisico;
-         maggiore consapevolezza dell’intenzione e dell’ascolto di sé.


Inizio del corso MARTEDI’ 6 NOVEMBRE 2012
Le lezioni si svolgono tutti i martedì – dalle ore 20.00 alle 21.00 - presso il soppalco della palestra di Ponte Zanano

Il costo mensile del corso è di 35.00 Euro
Si consiglia abbigliamento comodo e un materassino per esercizi a terra

Ad ogni iscritto verrà consegnata una dispensa degli esercizi di stretching con nozioni base di Medicina Cinese Classica (la teoria Yin-Yang e dei Cinque Elementi, le costituzioni energetiche individuali e alcuni cenni di Fitoterapia)

Il corso e’ tenuto da Roberto Poli – Operatore in Kinesiologia e Tecniche di Riequilibrio Energetico Posturale – Shiatsu – Tuina - Fitoterapia e Floriterapia

Iscrizioni: fino ad esaurimento dei posti
Contattare: Roberto Poli - 339 7298642 oppure Ufficio Servizi Culturali – 030 8901244

lunedì 15 ottobre 2012

L ECHINACEA

Elenco delle patologie associabili (da M. Rossi)
·         depressione immunitaria
·         influenza, raffreddore, febbre
·         sindromi autoimmuni
·         connettiviti
·         dermatiti, ferite, foruncolosi, ulcere varicose, afte.
Descrizione
La droga non è presente nella farmacopea Ufficiale Italiana IXa ed. (1991)
Etimologia (da Benigni e coll)
Il nome linneano di questa pianta è Rudbeckia angustifolia dedicata a Ol. Rudbeck, botanico svedese del XVII sec. nome anche di una varietà della Rudbeckia laciniata L. Il genere Moench. lo denominò Echinacea, dal greco = riccio, per i semi che hanno, alla sommità, un margine membranoso con 4 denti. Secondo altri, perchè le piante sono scabre.
La specie affine Echinacea purpurea Moench. (sin. Rudbeckia purpurea L.- Echinacea serotina DC. - Rudbeckia hispida Hoffm.) è detta purpurea, per i flosculi rossi o rosei.
angustifolia - per le foglie strette. Nella purpurea sono ovali-acuminate, coi piccioli rossastri.
Habitat - America del Nord, Messico, Louisiana, Florida.
Pianta erbacea, vivace.
Parti usate - Tutta la pianta (radici e parti aeree)
Proprietà farmacologiche e impiego terapeutico (da Benigni e coll)
Il compito di redigere un capitolo sull’Echinacea è reso particolarmente difficile dal fatto che in terapia vengono impiegate indifferentemente diverse specie di questa pianta: angustifolia, purpurea e pallida, principalmente.
La specie che trova più frequentemente impiego in terapia, sembra essere l’angustifolia. Sulla purpurea sono state eseguite un maggior numero di ricerche farmacologiche ed è quindi più nota delle altre sotto questo aspetto.
E’ generalmente ammesso che tutte le suddette varietà di Echinacea, si prestano alle stesse applicazioni terapeutiche. Per cui, anche se questo capitolo è dedicato alla Echinacea angustifolia, crediamo di poter integrare la conoscenza di questa con quanto è noto sulla purpurea e sulla pallida, al fine di offrire un quadro più completo sul meccanismo con cui si ritiene che queste droghe esplichino la loro azione farmacologica.
L’Echinacea era nota agli indiani d’America i quali la usavano per curare ogni specie di piaghe e di ferite, non escluse quelle provocate dal morso dei serpenti. E’ presumibile che gli indiani del Nebraska, del Missuri e i Sioux, impiegassero l’E. angustifolia perchè più comune delle altre specie, nelle regioni da essi abitate. E’ più probabile invece che l’E. purpurea venisse usata dagli indiani della Virginia, regione questa in cui non vegetano altre specie di questa pianta.
Le prime notizie sull’introduzione dell’Echinacea nella medicina pratica si debbono a J.U. Lloyd (1904) mentre la droga usata anche più tardi, dai medici americani, venne precedentemente identificata da G.C. Lloyd (fratello di J. U. Lloyd), come E. angustifolia.
Lo Schindler (1940) nota che nel Nordamerica vengono impiegate in terapia diverse specie di Echinacea ma soprattutto l’E. angustifolia e la E. pallida, più raramente l’E. purpurea. Stranamente, le denominazioni relative alle diverse specie, verrebbero spesso considerate, secondo lo Schindler, come sinonimi ma l’HAB (Farmacopea omeopatica tedesca), come anche l’americana, ne fanno una netta distinzione e considerano officinale soltanto l’E. angustifolia, la quale però, nella pratica, viene spesso scambiata con la pallida, botanicamente molto simile.
L’Echinacea venne raccomandata fin dai primi anni del nostro secolo nella terapia delle infezioni localizzate e generali (piaghe e ferite infette, foruncoli, febbre infettive e settiche) per le sue proprietà di aumentare la resistenza dei tessuti e dell’organismo alle infezioni (1904).
Dallo Stimson (1900) venne preconizzata anche come droga ad azione analgesica e afrodisiaca ma tali azioni non vennero confermate dai risultati delle successive ricerche farmacologiche.
Il Busing (1952), in considerazione dell’importanza che viene attribuita al grado di polimerizzazione degli acidi jaluronici sulla viscosità dei liquidi tessutali e quindi sulla maggior o minor facilità e rapidità di diffusione degli agenti infettivi nei tessuti, ha voluto provare se l’Echinacea ha il potere di inibire le proprietà di depolimerizzazione della jaluronidasi e quindi di garantire la stabilità degli acidi jaluronici altamente polimerizzati anche in presenza della stessa jaluronidasi attiva.
I risultati delle prove eseguite dal Busing hanno infatti dimostrato che l’estratto standardizzato di Echinacea purpurea è dotato veramente di tale proprietà e che quindi anche questa può essere annoverata fra quelle che contribuiscono ad aumentare le difese dell’organismo dall’aggressione degli agenti infettivi. Successivamente lo stesso Busing trovò che i componenti dell’Echinacea sono in grado di aumentare in modo durevole e intenso, dopo una diminuzione iniziale e transitoria, il tasso di properdina, sieroproteina questa che, com’è noto, è presente nel sangue come costituente fondamentale del sistema properdinico (complemento e joni Mg) ed è capace di uccidere in vitro, batteri e protozoi, o di inattivare i virus, di lisare gli eritrociti anormali e di aumentare la resistenza degli animali alle infezioni.
Ad analoghe conclusioni sono pervenuti Koch e Haase (1952) i quali sperimentando su ratti e valendosi del "test" di Spreading, da essi opportunamente modificato, sono giunti alla determinazione quantitativa delle sostanze che attivano o inibiscono la jaluronidasi. Gli AA. hanno così potuto confermare che l’Echinacina contiene un principio antijaluronidasico in misura tale che cc 0,04 di Echinacina su 2 U.Schering di Kinetina, corrispondono all’effetto di 1 mg. di cortisone e che l’Echinacina alla concentrazione di 7:1 è capace di inibire completamente l’azione jaluronidasica.
Lo stesso Koch in collaborazione con Uebel (1953) trovò che per trattamento del tessuto sottocutaneo che Echinacina, è possibile arrestare, localizzandola, un’infezione prodotta da streptococchi, laddove il trattamento con farmaldeide, non modifica il decorso dell’infezione che evolve determinando una polisierosite muco-purulenta che conduce rapidamente a morte degli animali.
L’effetto inibente dell’Echinacina potrebbe essere dovuto, secondo gli AA., a due differenti meccanismi d’azione: ad un’azione inibitrice diretta sulla jaluronidasi nel senso precedentemente descritto e ad un’azione indiretta sul sistema acido jaluronico-jaluronidasi, secondaria ad un aumento particolarmente notevole dei fibroblasti, dovuto all’Echinacina.
Dopo l’avvento dei nuovi chemioterapici e degli antibiotici, il valore terapeutico attribuito in passato a quelle sostanze che stimolando le naturali difese dell’organismo, agiscono aspecificamente contro i germi patogeni, subì una notevole riduzione, ma nuova importanza esse acquisirono allorchè ci si rese conto che la resistenza che assumevano i germi di fronte all’azione delle suddette nuove sostanze, poteva essere più o meno completamente annullata soltanto mediante l’azione associata di stimoli aspecifici.
I risultati di esperienze cliniche condotte da diversi AA., sull’aumento di resistenza dell’organismo, determinato dall’Echinacina e i favorevoli risultati ottenuti nel trattamento dell’artrite cronica primaria da Meixner (1950) , della spondilartrite anchilosante da Volhard (1951) , come pure i risultati di altre ricerche di terapia sperimentale, hanno fatto pensare a Koch e Uebel (1953) che nel meccanismo d’azione dei principi attivi dell’Echinacea, possa interferire anche un fattore "stressante" nel senso di Selye, attivo quindi sul sistema ipofiso-corticosurrenalico. In base a questi presupposti gli AA. istituirono una serie di ricerche con lo scopo di studiare le eventuali modificazioni istochimiche (reazioni plasmali, ricerca dell’acido ascorbico e degli esteri colesterinici) citate dal Tonutti (1942) nei suoi lavori sulle trasformazioni progressive e regressive che avvengono nella corteccia surrenalica sotto l’influenza della Echinacina. Essi poterono così constatare che 60 ore dopo una sola somministrazione endovenosa di 1 cc di una soluzione diluita di Echinacina, si osserva nella sostanza corticosurrenalica di cavia, una diminuzione di acido ascorbico, un debole aumento degli esteri colesterinici e un aumento di acetilfosfatide ( o plasmogeno, secondo Feulgen), sostanza che si trova associata a molti fosfatidi e che il Tonutti (1942) ha trovato soltanto nella parte esterna della zona fascicolata.
La diffusione di queste modificazioni nella sostanza corticosurrenalica è netta soprattutto nelle zone fascicolata e reticolata e ciò anche in base all’aumentato numero, statisticamente significativo, delle mitosi.
Gli stessi AA. (1954) successivamente studiarono le modificazioni della resistenza locale dei tessuti nei casi di infezione da streptococchi, sotto l’azione dell’Echinacina e del cortisone.Essi notarono che contrariamente a quanto avviene col cortisone, l’applicazione cutanea preventiva di Echinacina ostacola la diffusione delle infezioni sperimentali da streptococchi, i quali rimangono localizzati o incapsulati nel punto in cui è avvenuta l’infezione.
L’azione locale dell’Echinacina, per quanto riguarda la proprietà stimolanti sulla formazione dei fibroblasti, sarebbe paragonabile, secondo gli AA. a quella del desossicorticosterone e dell’ormone somatotropo del lobo anteriore dell’ipofisi.
Nello studio del meccanismo d’azione dell’Echinacea non si mancò di considerare l’esistenza di una sua eventuale attività antibiotica.
Stoll, Renz e Brack (1877-1950) esaminando il potere antibiotico dei prodotti di scissione dell’Echinacoside, notarono che l’acido caffeico è dotato praticamente, della stessa azione del glicoside integro sugli stafilococchi, allorchè venga fatto agire in piastra alla stessa concentrazione molecolare. Gli AA. ne dedussero che tale attività batteriostatica dell’echinacoside e del suo aglicone, acido caffeico, può giustificare l’azione cicatrizzante della Echinacea, e così pure quella di molte altre piante contenenti acido caffeico.
Riassumendo possiamo dunque dire che nello studio farmacologico dell’Echinacea dobbiamo considerare un’azione locale e un’azione generale.
L’azione locale si manifesta con una inibizione della jaluronidasi da cui deriva la stabilizzazione degli acidi jaluronici che vengono così sottratti all’azione depolimerizzante dell’enzima. Ne consegue un ritardo dell’assorbimento delle sostanze iniettate nei tessuti, una diminuita possibilità di diffusione dei germi infettanti che tendono perciò a localizzarsi nel punto in cui è avvenuta l’infezione e, infine, un accumulo di mucopolisaccaridi (acidi glucoronici in particolare e di altre sostanze PAS-positive) atti a fornire il materiale istoplastico che verrà utilizzato nel croso dei processi riparativi e rigenerativi dei tessuti.
L’azione generale si manifesta con uno stimolo aspecifico delle reazioni difensive e quindi con un aumento della resistenza dell’organismo alla aggressione dei germi patogeni. Questi inoltre verrebbero sensibilizzati all’azione dei chemioterapici e degli antibiotici ed anche la loro eventuale aumentata resistenza a questi farmaci, verrebbe ad essere più o meno completamente annullata.
Fra i fattori che intervengono nel determinismo di questa attività, gli AA. annoverano, oltre l’azione "stressante" nel senso di Selye, con riflessi quindi sul sistema ipofiso-cortico-surrenalico, anche un aumento delle varie frazioni globuliniche e del tasso di properdina.
Per quanto riguarda le applicazioni terapeutiche dell’Echinacea, occorre dire che attualmente esse sono limitatissime. I suoi estratti vengono raramente impiegati esternamente come tali o sotto forma di pomate, nella terapia di ferite di difficile guarigione, delle ulcere, dei foruncoli, delle diverse infezioni cutanee, dei geloni ecc.
Per uso locale, l’associazione con farmaci antibiotici e chemioterapici, potrebbe condurre allo stabilirsi di un utile sinergismo d’azione basato sui seguenti fattori: azione combinata di farmaci ad azione specifica e aspecifica sui germi patogeni. Azione ostacolante la diffusione dei germi e ritardante l’assorbimento delle sostanze associate, in maniera tale che esse permangano più a lungo nel punto in cui sono state applicate ed in più elevata concentrazione. Aumento dell’attività dei chemioterapici e degli antibiotici nei casi di maggior resistenza naturale o acquisita dei germi ai suddetti farmaci. Azione cicatrizzante e favorente la rigenerazione dei tessuti (formazione di granulazioni e di neoepitelio). Localmente inoltre i preparati di Echinacea potrebbero essere impiegati come mezzi ritardanti l’assorbimento di farmaci dai quali si desideri ottenere un’azione più graduale e prolungata.
Per uso orale o parenterale (endovenosa in particolare) i preparati di Echinacea presentano gli stessi vantaggi, per quanto riguarda le loro capacità difensive dell’organismo e riduzione della resistenza dei germi infettanti all’azione dei farmaci che su essi agiscono specificamente.
Per la loro azione ACTH-simile i preparati di Echinacea possono essere impiegati, soli od associati ad altri farmaci, in tutti i casi in cui si renda necessario stimolare l’attività corticosurrenalica (reumatismo, reumartritismo, alcune forme di asma ecc.).
Composizione (da M. Rossi)
·         olio essenziale (0,05-0,2%): echinolone, pentadecenoni, cariofilleni, umulene, germacreni, monoterpeni, ecc.;
·         alchilamidi: echinaceina (=alfa-sashoolo), isobutilamidi degli acidi undeca - e dodeca - en - inici;
·         composti polifenolici: echinacoside, 6-0-caffeoil-echinacoside , verbascoside, ac. clorogenico, cinarina, a. caffeico e suoi esteri;
·         glicosidi flavonoidici con agliconi luteolina, quercetina, apigenina, quercetagenina, isoramnetina, ecc.;
·         alcaloidi; polline; sesquiterpeni, polisaccaridi immunostimolanti (eteroxilani e arabinoramnogalattani); glicoproteine; triterpeni; betaine; inulina.

Studi sull’ Echinacea degli ultimi 20 anni
Studi sulla fitochimica
Autori: Bauer R, Foster S.
Titolo: analysis of alkamides and caffeic acid derivates from E. simulata and paradoxa roots
Fonte: Planta Med 57 (5):447-9,1991 Oct
Riassunto: I costituenti delle radici di E. simulata ed E. paradoxa sono stati esaminati con HPLC. Sono stati identificati i più importanti costituenti lipofilici ed idrofilici. E. paradoxa contiene diverse chetoalchenine e contiene alcuni costituenti di E. pallida. E simulata contiene alkamidi come quelle di E. angustifolia ed chetoalkenine come in E. Pallida. Echinacoside fu trovato in entrambe le specie
a) Studi sulla capacità fagocitica, antiflogistica e immunomodulante
1) sudi in vitro
Autori: Wilffeuer A, mayerhofer D
Titolo: Study of the influence of phytopreparation on the cellular function of body defence
Fonte: Arneimittel-Forschung 44(3):361-6,1994 Mar
Riassunto: 2 preparazioni di Echinacea purpurea ed una di Eleutheroccus senticosus aumentano, in vitro, la fagocitosi dei neutrofili e dei monociti sulla Candida Albicans. L’ aumento del potere fagocitico fu del 30-45 %. La migrazione chemiotattica dei granulociti (nella "Boyden Chamber") aumento del 45 % con l’ estratto di Echinacea. Le due preparazioni fitoterapiche non avevano altri effetti sul "Killing" cellulare di batteri. Le preparazioni di Echinacea ed Eleutherococcus non inducono, in vitro, trasformazione dei linfociti
Autori: Vomel T.
Titolo: Effeti di piante immunostimolanti sulla fagocitosi di eritrociti da parte del sistema reticoloistiocitario nel fegato isolato e perfuso
Titolo originale: Der Einfluss eines pflanzlichen immunstimolans auf die phagozytose vo erythrozyten durch das retikulohistozytare der isolier perfundierten rattenleber
Fonte: Arzneimittelforschung 35 (9):1437-9,1985
Riassunto: Grazie al fegato isolato e perfuso di ratto si è potuto studiare l’ effetto immunostimolante di estratti vegetali sulla attività delle cellule di Kupffer. Si è dimostrato che la fagocitosi degli eritrociti è significativamente aumentata da singoli estratti o dalla combinazione di questi. L’ estratto di Thuja occidentalis ha un prominente effetto sulla prima fase della fagocitosi, mentre l’ estratto di echinacea purpurea domina la fagocitosi dipendente dal metabolismo.
Autori: Stimpel M, Proksch A, Wagner H, Lohmann-Matthers ML,
Titolo: Macrofage activation and induction of macrophage cytotoxicity by purified polysaccharide fractions from plant Echinacea purpurea
Fonte: Infect Immun 46(3):845-9, 1984 Dec
Riassunto: Polisaccaridi purificati (EPS) preparati da E. purpurea hanno dimostrato essere capaci di attivare fortemente i macrofagi. I macrofagi attivati da queste sostanze sviluppano citotossicità extracellulare contro bersagli tumorali. Questa attivazione è dovuta a EPS ed è indipendente da qualsiasi cooperazione con i linfociti. Anche la produzione e la secrezione di radicali dell’ ossigeno e di interleuchina 1 dai macrofagi è aumentata dopo attivazione con EPS. Le cellule della lina macrofagica sembrano essere i principali bersagli dell’ attivazione di questi polisaccaridi. EPS non ha effetto sui linfociti T. I linfociti B mostrano una modesta proliferazione dopo incubazione con EPS di E. purpurea. Così questi composti, che almeno in colture di tessuto sono completamente non tossici, possono essere utilizzati, in vivo, per attivare la citotossicità del sistema macrofagico. Potrebbero avere rilevanza nei tumori e nelle infezioni sistemiche.
2) studi su animali
Autori: Bukovsky M, Kostalova D, magnusova R, Vaverkova S
Titolo: effetti immunomodulatori di estratti etanolo-acquosi di Echinacea e Rudbechia (Slovacco)
Titolo originale: testovanie imunomodulacnych uncikov etanolo-vodnich extraktov z nadzemnych casti rastlin rodu Echinacea Moench a Rudbeckia L
Fonte: Cesk farm 42 (5):228-31,1993 Oct
Riassunto: estratti etanolici di parte aeree di Echinacea angustifolia, Echinacea purpurea, Rudbeckia fulgida var. sullivantii e Rudbechia speciosa mostrano attività immunomodulante. I ratti furono trattati in vivo per 5 giorni e l’ attività fu testata al 7 giorno. L’ effetto immunomodulatorio osservato fu sulla fagocitosi e sulla attività battericida dei macrofagi peritoneali. L’ estratto etanolico di entrambe le Echinacee aumentavano il peso totale della milza se confrontato con le specie di Rudbeckia e con il gruppo di controllo che riceveva soluzione salina.
Autori: Bukovsky M, Kostalova D, Magnusova R, Vaverkova S
Titolo: attività immunomodulatoria di estratti etanolo alcolici di radici di Echinacea gloriosa L, Echinacea angustifolia e rudbeckia speciosa (Slovacco)
Titolo originale: imunomodulacna aktivita etanolovo-vodnych extraktov z korennov Echinacea gloriosa, Echinacea angustifolia a rudbeckia speciosa testovana na imunitnom systeme inbrednych mysi C57BL6
Fonte: cesk farm 42 (4):184-7,1993 Aug
Riassunto: l’ estratto etanolico di radici di Echinacea gloriosa, Echinacea ungustifolia e Rudbeckia speciosa mostrano proprietà immunomodulante. Gli effetti sono stati osservati al settimo giorno dopo 5 giorni di trattamento in vivo sui ratti. Il più evidente effetto immunomudulante fu osservato sui lisosomi e sull’ attività perossidasica dei macrofagi peritoneali e sulle cellule spleniche dopo trattamento in vivo con estratto alcolico di radici di R. speciosa.
Autori: Steinmuller C, Roesler J, Grottrup E, Franke G, Wagner H, Lohmann Metthers ML
Titolo: Polysaccarides isolated from plant cell cultures of Echinacea purpurea enhance the resistence of immunosuppressed mice against systemic infections with Candida Albicans and Listeria monocytogenes
Fonte: Int J Immunopharmacol 15 (5): 605-14,1993 Jul
Riassunto: polisaccaridi (EP) isolati dall’ Echinacea purpurea hanno dimostrato attivare i fagociti umani. In questo studio si investiga l’ influenza di EP sulla immunita non specifica di topi immunodeficienti. EP fu capace di aumentare l’ attivazione dei macrofagi peritoneali isolati da animali dopo somministrazione di ciclofosfamide (CP) o ciclosporina A (CsA).
I macrofagi trattati con EP esibiscono aumento della produzione del fattore di necrosi tumorale alfa (TNF). Dopo trattamento con CP si assiste ad una diminuzione dei leucociti nel sangue periferico mentre i polisaccaridi determinano un precoce aumento della presenza dei granulociti neutrofici (rispetto ai controlli).Il trattamento con Ep dei ratti immunosopressi con CP o CsA, ristora la resistenza alle infezioni letali con predominanza dei macrofagi nelle infezioni da Listeria monocitogenes e dei granulociti in quelle da Candida Albicans. Questo studio suggerisce l’ importanza del trattamento profilattico nelle infezioni opportunistiche.
Autori: Tragni E., Galli CL, Tubaro A., Del Negro P., Della Loggia R.
Titolo: Anti-infiammatory activity of E. Angustifolia fraction separated on the basis of molecolar Weight
Fonte: Pharmacol Res Commun 20 suppl 5:87-90,1988 Dec
Riassunto: 5 frazioni di un estratto acquoso ottenuto dalle radici di E. angustifolia furono separate in base al peso molecolare. La capacità antiinfiammatoria topica delle diverse frazioni furono valutate nell’ orecchio del ratto ("Croton oli ear test"). La frazione con peso molecolare compresa fra 30.000 e 100.000 fu la più attiva nell’ inibire l’ edema; riduce, inoltre, l’ infiltrazione di cellule antiinfiammatorie. L’ attività di questa frazione è comparabile a quella dell’ estratto di polisaccaride "crudo" ottenuta da radici di E. Angustifolia con differenti solubilità. I polisaccaridi ad alto peso molecolare sono proposti come i principi anti-infiammatori della pianta.
Autori: Tragni E., Tubaro A, Melis S, Galli CL
Titolo: Evidence from two classic irritation test for anti-infiammatory action of a natural extract, Echinacina B
Fonte: Food Chem Toxicol 23 (2):317-9,1985 Feb
Riassunto: Le radici di Echinacea Angustifolia (fam. Compositae) sono utilizzate per ottenere effetti antiflogistici, immunostimolanti e riparanti cutanei. In base a queste valutazioni l’ estratto è utilizzato in preparazioni cosmetiche. Per valutare l’ efficacia antiinfiammatoria si utilizzano differenti tests irritativi. La reazione irritativa fu ottenuta applicando 0.015 ml di 0.25 % di olio di croton (in acqua) sull’ orecchio del ratto.L’ estratto crudo (Echinacina B) , applicato topicamente, inibisce l’ edemasia nel momento massimo (6 h) che nella fase decrescente (18 h); questo effetto è direttamente proporzionale alla dose utilizzata. Echinacina B fu trovata essere più potente del controllo (benzidamina) una sostanza anti-infiammatoria non steroidale. Inoltre l’ estratto, somministrato i.v. 1 h prima dell’ iniezione di 0.05 ml di carragenina nell’ arto posteriore, inibisce l’ edema nella fase istaminica ed in quella tardiva del processo flogistico. Questi dati dimostrano il valore qualitativo dei test irritativi nello studio delle proprietà anti-infiammatorie dei prodotti naturali..
3) Studi sull’ uomo
Autori: Roesler J, Emmendorffer A, Steinmuller C., Luettig B, Wagner H., Lohmann-Matthes ML
Titolo: Application of purified polysaccharides from cell cultures of the plant Echinacea purpurea to test subjects activation of the phagocyte sistem
Fonte: Int J immunopharmacol 13 (7):931-41,1991
Riassunto: polisaccaridi purificati di E. purpurea sono stati testati per verificare la cloro capacità di attivare i fagociti umani in vitro ed in vivo. Queste sostanze aumentano la spontanea motilità dei PMN in "soft agar" ed aumentano la capacità di queste cellule di uccidere i stafilococchi. . I monociti divengono attivati a secernere TNF-alfa, IL-6, IL-1. L’ iniezione intravenosa a soggetti testati induce immediatamente una caduta del numero di PMN nel sangue periferico, indicando attivazione dell’ aderenza alle cellule endoteliali. Questa caduta è seguita da una leucocitosi dovuta ad aumento del numero dei PMN ed in misura minore dei monociti. La presenza di stab cell (cellule staminali) ed alcune forme giovanili della serie mielocitica indica una migrazione di cellule dal midollo osseo nel sangue periferico. Aumenta, in acuto, la proteina C reattiva e ciò è probabilmente dovuto ad una attivazione dei monociti e dei macrofagi a produrre IL-6. Si osserva anche un moderato aumento della VES. Così, come nel ratto, i polisaccaridi possono indurre una reazione acuta nell’ uomo e attivare i fagociti umani.
Proprietà antivirali
Autori: Beuscher N., Bodinet C, Willigmann I., Egert D.
Titolo: Immune modulating properties of root extracts of different Echinacea species
Fonte: Z phytother 16 (3), 1995
Riassunto: estratti purificati di E. purpurea, E. Angustifolia ed E. pallida rivelano attivita in differenti test immunologici e virali. Tutte e 3 le piante esibiscono differenti attività sui parametri immunologici, come stimolazione mitogena, produzione di IG M e alcune linfochine. Si evidenzia attività antivirale verso il virus Herpes simplex (HSV -1) e quello influenzale (A2). Questi estratti hanno effetto antivirale indiretto attraverso la via della stimolazione di interferone alfa e beta.
b) inibizione della lipo e ciclo ossigenasi
Autori: Muller-jakic B, Breu W., Probstle A, Redl K, Bauer R.
Titolo: In Vitro inhibition of cyclooxygenase and 5-lipoxygenase by alkamides from Echinacea an Achillea species
Fonte:Planta Med 60 (1) : 37-40,1994 Feb
Riassunto: Le alchilamidi poliinsaturate isolate da specie di Achillea, Echinacea angustifolia, Anacyclus pyrethum Link e Aaronshonia pubescens mostrano di possedere attività inibitoria, in vitro, sulla cicloossigenasi (microsomi seminali di ovino) e 5 - lipoossigenasi (leucociti di maiale) . L’ attività sembra dipendere dalla particolare struttura delle alkamidi.
c) attività antiialuronidasica
Autori: facino RM, Carini M, Aldini G, Marinello C, Arlandini E, Franzoi L, Colombo M, Pietta P, Mauri P.
Titolo: Direct characterization of caffeoyl ester with antihyaluronidase activity in crude extract from Echinacea angustifolia roots by fast atom bombardament tandem mass spectrometry
Fonte: Farmaco 48 (10):1447-61,1993 Oct
Le tecniche di bombardamento con atomi veloci ("fast atom bombardment - FAB - MS) ed il bombardamento con atomi veloci associato allo spettrometro di massa (FAB-MS\MS) sono state usate per identificare i costituenti responsabili dell’ attività antijaluronidasica delle radici di Echinacea angustifolia, i cui estratti sono ampiamente usati nella terapia adiuvante delle infiammazioni croniche. Estratti crudi da differenti solventi furono testati per l’ attività antijaluronidasica e quelle con maggior potere inibitorio (frazioni etil acetato, butil acetato e cloroformica IC0.44, 0.50, e 0.62 mg\ml) furono direttamente analizzate con MS. 4 principali caffeoil coniugati furono identificati: nella frazione etilacetato acido 2,3 -O-diccaffeoiltartarico (acido cicorico), acido 5-0 - dicaffeoilquinico (cinarina), e acido 2-0-caffeoiltartarico (acido caffarico). Fra questi caffeoil coniugati l’ acido cicorico e il caftarico sono quelli che dimostrano la maggiore attivita antiialuronidasica: IC50 = 0.42 e 0.61 mM, mentre IC50 della cinarina e dell’ acido clorogenico sono 1.85 e 2.25 mM
d) effetti radioprotettivi
Autori: Paranaich AV, Pocherniava VF, Dubinska GM, Mishchenko VP, Mironova NG, Gugalo VP, Nazarets VV
Titolo: effetti di supposti radioprotettori sulla ossidazione - riduzione della vitamina E tessutale su ratti irradiati
Titolo originale: Izuchenie vliianiia predpolagaemykh radioprotektorov na sostoianie redoks-sistemy vitamina E v tkaniakh obluchennykh kry
Fonte: radiats Biol Radioecol (Russo) 33 (5):653-7,1993 Sep-Oct
Riassunto: sono stati studiati gli effetti radioprotettivi di estratti di Echinacea purpurea (ed emossipina e citomedina). La dose somministrata, a ratti maschi Wistar, era di 5 Gy e sono stati determinati i livelli di vitamina A, carotene, vitamine E ed i suoi metaboliti (quinone ed tocoferolo ossidato) nel plasma, milza, fegato e testicoli. Si è osservato che le droghe mobilizzano le riserve di queste vitamine e promuovono l’ effettivo funzionamento del sistema redox della vitamina E. I meccanismi della loro azione sono differenti. Le droghe possono essere usate come radioprotettori , ma esauriscono le riserve di vitamine liposolubili. Possono, quindi essere usate in combinazione con complessi vitaminici.
Tossicità
Autori: Mengs U., Clare CB, Poiley JA
Titolo: Toxicity of Echinacea purpurea. Acute, subacute and genotoxicity studies
Fonte: Arzeimittelforchung 41 (10):1076-81, 1991 Oct
Riassunto: Una dose orale o dosi intravenose di succo di Echinacea purpurea non sono tossiche per ratti e topi. Dopo 4 settimane di somministrazione orale di dosaggi molte volte maggiore delle dosi terapeutiche umane i test di laboratorio e l’ autopsia non evidenziano alcun effetto tossico nei ratti. I test per la mutagenicità eseguiti in microorganismi, in cellule di mammifero e nei topi danno sempre risultati negativi. Studi carcinogenetici in vitro non si producono trasformazioni maligne in cellule embrionali di criceto.
In estrema sintesi diremo:
[M. Rossi]Gli estratti di Echinacea sono batteriostatici e virustatici. Queste proprietà sono state verificate nei confronti di numerosi ceppi batterici e virali (herpes virus, influenza A e B ecc.) oltre che di Trichomonas.
Il meccanismo d’azione è sia diretto che indiretto. Agiscono direttamente sui microorganismi le alchilamidi e le poliine; gli eteroxilani e gli arabinoramnogalattani stimolano diverse linee cellulari immunitarie per induzione della liberazione di interleuchina 1 (macrofagi, linfociti B e T).
L’echinacoside ed altre frazioni si dimostrano in grado di inibire l’enzima jaluronidasi rallentando la velocità di penetrazione dei microorganismi nei tessuti. Si ottiene così un’accellerazione della guarigione delle ferite e un diminuito rischio d’infezione.
[ Della Loggia - Teedrogen ] Viene impiegata nella profilassi e nel trattamento di malattie da raffreddamento di grado da lieve a mediamente severo, raffreddori comuni e processi settici. Come vulnerario, per uso topico nelle ferite a cicatrizzazione torpida e nelle affezioni cutanee di natura infiammatoria. La droga proviene dalla medicina tradizionale degli indiani del Nordamerica e nel secolo scorso è stata la droga vegetale più utilizzata negli USA. Si ritiene che la sua azione sia determinata da un aumento delle difese immunitarie endogene, attraverso una stimolazione aspecifica del sistema immunitario, soprattutto mediante l’attivazione della fagocitosi e la stimolazione dei fibroblasti. Inoltre, l’inibizione della ialuronidasi tissutale e batterica sembra ridurre la diffusione nell’organismo degli agenti patogeni. Secondo alcuni autori, i principi attivi sarebbero da individuare in alcuni dei polisaccaridi. Sinora non è stata ancora chiarita la struttura di nessuno di tali potenziali principi attivi. Al riguardo, studi piuttosto estesi sono stati invece condotti su E. purpurea (L.) MOENCH (echinacea purpurea), utilizzata per le medesime indicazioni. L’azione immunostimolante dei polisaccaridi è stata sinora dimostrata sperimentalmente soltanto in vitro e, in vivo, unicamente dopo somministrazione per via intraperitoneale. La questione dell’efficacia della droga somministrata per via orale non è stata ancora chiarita. L’impiego pratico avviene comunque anche per via intramuscolare o endovenosa, con preparati specifici. L’echinacina B, una miscela di polisaccaridi ottenuta dalla droga, è risultata stimolare la cicatrizzazione. Estratti acquosi delle radici, parzialmente purificati, e le relative frazioni polisaccaridiche sono risultati in grado di inibire, dopo applicazione topica, la dermatite indotta dall’olio di Croton nell’orecchio del topo, con riduzione dell’infiltrazione di leucociti; per via intraperitoneale si è inoltre osservata un’inibizione dell’edema da carragenina nella zampa di ratto.
L’echinaceina e le altre isobutilammidi hanno proprietà insetticide, mentre l’estratto delle radici è in grado di influenzare gli ormoni giovanili di alcuni insetti; lo Z-1,8-pentadecadiene risulta carcinogeno in vivo.
Azione locale ed impiego cosmetico (da Proserpio e coll)
l’ uso tradizionale dell’ Echinacea risale agli indiani d’ America che la impiegavano per curare le ferite; da qui la diffusione dell’ impiego di tinture ed estratti che a tutt’ oggi costituiscono validi presidi come cicatrizzanti. Al di là degli indiscussi risultati che si ottengono l’ Echinacea ha un meccanismo d’ azione che è ancora oggetto di studio. Pare accertato che il principio attivo dell’ E. rallenti la diffusione nei tessuti dei germi patogeni o inneschi un meccanismo di difesa contro i suddetti germi e contemporaneamente attivi i meccanismi rigenerativi dei tessuti.
Gli estratti (per lo più glicolici) di E. occupano un posto di primo piano nella fitocosmesi funzionale sopratutto a livello industriale. Usati in toto o sotto forma di razioni concentrate entrano a dosi del 5-10 % in preparati ad azione epitelizzante, levigante, antirughe, antismagliature per il trattamento di pelli secche, aride, screpolate, pelli post - acneiche, pelli rilassate (specie nei periodi di gestazione e post parto). Secondo taluni A. sarebbero utili come dermopurificanti. le forme più indicate sono emulsioni, geli, le soluzioni.
Utili associazioni sono ottenute combinando gli estratti di E. con quelli di Equiseto e Ginseng (ad azione elasticizzante cutanea) o con quelli di calendola, Camomilla, iperico e con acido glicirretico (azione levigante ed epitelizzante).
Dosaggio
(Benigni)
Estratto fluido ( g 1 = LV gtt).
** Dosi g 0,5-1 al giorno.
Estratto molle idroalcoolico (1 parte = 12 p. circa di droga).
** Dosi g 0,05-0,1 pro dose.
Tintura (Estratto fluido Echinacea g 20 + alcool di 70° g 80).
** g 2,5-5 pro dose.
(M. Rossi)
Tintura madre
30-40 gtt 3 volte al giorno.
LETTURA ENERGETICA
Non è impiegata in farmacoterapia tradizionale e gli studi occidentali ci permettono solo alcune, scarse, considerazioni.
Pianta salata e calda agisce sullo yang del Rene e sul TR-inferiore, favorendo la produzione di weiqi (energia difensiva antipatogena). Quest’azione ne spiega il ruolo anche vulnerario e cicatrizzante. Poiché inoltre la weiqi circola in superficie e controlla (attraverso l’apertura e la chiusura dei cosidetti "culi") la diffusione dei liquidi jin, l’Echinacea ha una vigorosa azione antirughe, antinvecchiamento ed antiacneica.
BIBLIOGRAFIA
  • AAVV: Repertorio Fitoterapico, Ed. O.E.M.F., Milano, 1997.
  • AAVV: Segni e Virtù delle Piante Medicinali, Selezione dal Reader’s Digest, Milano, 1989.
  • Benigni R., Capra C., Cattorini P.E.: Manuale di Fitoterapia, Copia Anastatica, Ed. Inverni della Beffa, Milano, 1989.
  • Corradin M., Di Stanislao C., Gagliardi G., Ceccherelli F.: Dispensa di Fitoterapia, Ed. AIRAS, Padova, 1996.
  • Di Stanislao C., Paoluzzi L.: Phytos, Ed. MeNaBi, Terni, 1990.
  • Di Stanislaio C., Paoluzzi L.: Vademecum ragionato di fitoterapia, Ed. MeNaBi, Terni, 1991.
  • Firenzuoli F.: Fitoterapia, Ed. Masson, Milano, 1993.
  • Lanzara P.: Piane Medicinali, Ed. Mondadori, Milano, 1984.
  • Poletti A.: Fiore e piante medicinali, voll I-II, Ed. Masumeci, Aosta, 1985.
  • G. Penso: Index plantarum medicinalius totius mundi eurumquesynonymum (implamed), Ed. OEMF, Milano, 1991.
  • Penso G.: Le Pianti Medicinali nella Terapia Medica, Ed. OEMF, Milano, II Edizione, 1989.
  • Penso G.: Le piante medicinali nella cosmetica, Ed. OEMF, Milano, 1990.
  • Weiss R.: Trattato di Fitoterapia, Ed. Aporie, Milano, 1996.

mercoledì 10 ottobre 2012

Stretching dei Meridiani

Lo Stretching dei Meridiani è una ginnastica dolce basata principalmente sullo stiramento delle catene muscolari lungo il percorso dei meridiani energetici e le loro estensioni (Masunaga).

È un efficace lavoro corporeo per sentire il percorso dei meridiani e sperimentarne effetti e funzioni.
Durante le lezioni apprenderai anche utili tecniche di automassaggio e respirazione e nozioni teoriche nell'ambito della medicina cinese classica di utile applicazione nella vita quotidiana.
I muscoli attraversati dai meridiani rilasciano tensioni e blocchi in modo da aiutarti a ristabilire una miglior circolazione energetica. Obbiettivi e benefici di questo tipo di stretching sono: senso di rilassamento, maggior tono e vitalità, recupero di un profondo benessere psico-fisico, consapevolezza dei cicli e dei ritmi energetici interni ma anche legati alla Natura e all'ambiente esterno.

info

A chi è rivolto

Molto utile a tutti soprattutto per ritrovare la vitalità, nello specifico è molto utile per gli operatori nel settore dello shiatsu e del tuina.

Giorni e orari

Mercoledì dalle 20.30 alle 22.00 presso
Hakusha che si trova a Brescia in via Camozzi, 8.

Tel: 0302906099
Cell: 3312531000
info@hakusha-brescia.it

Condotto da

Roberto Poli

lunedì 1 ottobre 2012

PERCORSO DI ALIMENTAZIONE E RIEQUILIBRIO ENERGETICO SECONDO I PRINCIPI DELLA MTC


In collaborazione con  LA TANA DEGLI ELFI  restaurant e drink






Il percorso di Alimentazione Energetico-Costituzionale prevede 7 incontri nei quali impareremo a scegliere consapevolmente cosa e come mangiare, secondo la filosofia dello yin e yang, la natura dei 5 elementi e la caratteristica energetica degli alimenti.


Nel percorso inoltre sperimenteremo stretching dei meridiani, alcuni esercizi di Qi Gong e Do In, che ci prepareranno a gustare una particolare cena creata appositamente sul tema della serata.


Il costo di ogni serata, che si snoderà in una parte teorica, una pratica e la cena, sarà di soli € 30,00.


Si consiglia:
-          Abbigliamento comodo
-          Materassino o salviettone

Calendario incontri

giovedì  8     Novembre   2012                         giovedì 10   Gennaio    2013
giovedì  22 Novembre   2012                          giovedì  24 Gennaio    2013
giovedì  6     Dicembre    2012                          giovedì  7     Febbraio   2013
giovedì 20   Dicembre    2012

Poiché il percorso di 7 incontri sarà a numero chiuso (max 15 partecipanti) è previsto il pagamento dell’intero corso all’iscrizione.

Venerdi 26 ottobre 2012 ore 19.30 vi aspettiamo alla serata di presentazione del percorso per un aperitivo insieme e la possibilità di iscrivervi.
Info: Roberto Poli 3397298642
Info e Prenotazioni: La tana degli elfi -  via l.manara 41/c – brescia
TEL 030311780

lunedì 24 settembre 2012

I BAMBINI, IL LORO FIORE, LA LORO PIANTA, IL NOSTRO MERIDIANO.




Osservazioni sul comportamento dei bambini un aiuto dalla mtc, i fiori , la fitoterapia, la kinesiologia applicata









Bambini insicuri,  paurosi , molto bisognosi di coccole, con difficoltà di concentrazione, con scarso equilibrio interiore e grandi sbalzi d umore, pigri, troppo meticolosi, facilmente irritabili, con fame nervosa etc etc… un grande aiuto con la medicina cinese, lo shiatsu, i fiori e le piante.

L Insegnante cosi’ il genitore, dovrebbe ricordare che il suo compito consiste nel ruolo dell intermediario cha accompagna il piccolo uomo, dandogli la possibilita’ di imparare le cose del mondo e della vita.
 Ogni bambino deve poter accogliere le sue conoscenze secondo il proprio modo di essere, per poter scegliere in maniera istintiva quanto gli sara’ necessario per la buona riuscita della sua vita.
Pertanto anche in questo caso e’ importante che non venga offerto altro che un attenta guida affinche’ l allievo possa entrare in possesso di quelle conoscenze che gli sono necessarie.
Pertanto la cura dei bambini con i fiori di Bach e la fitoterapia energetico costituzionale non deve mirare ad eliminare quei tratti del loro carattere che risultano scomodi, ne a formare un bambino facile da trattare, che corrisponda alle aspettative degli adulti; deve bensi’ mirare ad offrire aiuto per affrontare quei problemi e quelle  difficolta’ infantili che impediscono il libero sviluppo della personalita’ e delle capacita’ congenite e acquisite.
Molto spesso i problemi di  salute dei bambini sono l espressione della limitazione o della restrizione delle loro possibilita’ di crescita esercitate dall ambiente; infatti rispetto agli adulti che hanno "imparato" ad adeguare e talvolta persino a subordinare all ambiente i propri desideri e aspettative, essi sono soggetti a reazioni che si manifestano in modo molto piu evidente.
Se e’ risaputo che la repressione massiccia dei propri bisogni personali ( tra natura e cultura ) comporta conseguenze anche per la salute degli adulti, i bambini reagiscono immediatamente con disturbi fisici o comportamentali di ogni tipo.
 La costituzione del bambino rispecchia quindi  l influsso esercitato dall educazione dei genitori tanto quanto dall ambiente circostante cosi come da fattori congeniti, ma questo offre la possibilita’ di osservare riflesso nel bambino il proprio comportamento, mostrando anche come egli percepisce e valuti nella propria interiorita’ il clima vissuto  sia in casa e che nell ambiente che lo circonda.
 Quando si vive uno stato di sofferenza , questa si manifesta sotto forma di sintomi che per mezzo del linguaggio degli organi, cercano di richiamare l attenzione sul conflitto che vi e’ alla base.
 L asma infantile o la dispnea respiratoria e non solo infantile a volte significa che non si dispone di spazio libero o aria a sufficienza . l enuresi notturna rappresenta a volte un piangere attraverso la vescica.
Indica che il bambino e’ sottoposto ad una pressione tale, dove non e’ piu in grado di allentare la tensione o di far valere i propri desideri, realizzando in questo modo il suo lasciare andare sperimentando sollievo come nel pianto. ( solo per fare due brevissimi accenni ).
I problemi infantili segnalano ai genitori la necessita’ di osservare e riflettere sul proprio comportamento e il modo di interagire con il bambino, cosi’ come i cambiamenti del bambino stesso alla luce della sua individuale esperienza.
Per questo motivo ritengo sia importante la visione d insieme nell approccio di riequilibrio energetico ovvero sia sul bambino che sul genitore anche contemporaneamente, sia in medicina cinese dall utilizzo dello Shiatsu o Tuina, dalla Kinesiologia applicata o con i fiori di Bach e la Fitoterapia energetico costituzionale.

Benche’ le terapie naturali si siano negli anni distinte e rilevate  molto utili per la cura dei disturbi fisici, sia per i problemi comportamentali e per le difficolta’ ad interagire con l esterno,
non sostituiscono nessun pediatra al quale spetta in linea di principio il compito di risolvere le difficolta’ dei bambini, soprattutto ai neonati che a volte nascondono con un pianto disperato anche dolori forti o patologie nascoste.

bibliogrfia : Dietmar K ramer - nuove terapie con i fiori di bach vol 3 .
meridiani dell agopuntura e fiori di bach terapie per i bambini.

mercoledì 19 settembre 2012

MTC IN PILLOLE L AUTUNNO...


 organizzare le difese















Come vi sono 4 stagioni nella natura così vi sono anche 4 stagioni nell’ uomo. E’ queste stagioni sono caratterizzate dai grandi movimenti di energia che coinvolgono sia l’ energia Yin (quella più materale, più legata al corpo fisico) che quella yang (più legata alla parte più intellettuale). L’ organo attivo in questa stagione secondo la tradizione cinese è il Polmone. Ricordiamo che già alcuni millenni or sono veniva sottolineato che questo è un “organo fragile” e che va rispettato. I classici ricordano l’ importanza al riguardo dell’ alimentazione (che deve essere calda e senza esagerazione piccante). Inoltre sono utili piante del “polmone energetico” come l’ altea , la Malva e  l echinacea (a breve le monografie delle piante sul blog )  teniamo presente inoltre che il Polmone è il Maestro dell’ energia (qi) del corpo  e che nei suoi disturbi è particolarmente facile provare una profonda stanchezza. Ed in questi casi sono utili i punti (in moxa; è una tecnica energetica che utilizza il calore)  ) sui punti di comando del polmone che si trovano 2 dita a lato della 3a vertebra dorsale,lo shiatsu e il massaggio tuina con oli essenziali costituzionali ( scelti appositamente sulla persona da trattare) e la fitoterapia energetico costituzionale ( vedi articolo sul blog),   ma ancora più importante è un altro aspetto.
Questa è la stagione in cui si deve “mettere ordine nella propria vita”. Il Polmone infatti è il “Ministro cancelliere del Cuore” quello che consegna a tutto l’ organismo la “volontà del cuore Imperatore”. Quindi questa è la stagione nella quale è necessario riequilibrare la propria qualità della vita. E questo vale sia sul piano più fisico (alimentazione ecc) che su quello  mentale e se volete più spirituale (ritmi della propria vita e cercare di eliminare i compromessi troppo pesanti).

martedì 18 settembre 2012

La fitoterapia energetico-costituzionale

La fitoterapia energetico-costituzionale

Un nuovo modo di fare fitoterapia

 

 

 


Per fitoterapia si intende il trattamento di una malattia o uno stato patologico con piante o rimedi derivati da queste. Il termine, introdotto dal francese Henri Leclerc, riguarda sia l’impiego scientifico che emprico dei diversi rimedi e viene attualmente annoverato fra le cosiddette Medicine Complementari o Non Convenzionali (MNC) (Weiss 1996; Formenti, 1999). Sebbene ampie e numerose siano le ricerche sui principi attivi presenti nelle diverse droghe vegetali da un esame della letteratura emerge che la maggior parte degli studi si basa su conoscenze empiriche, mai abbandonate in virtù della loro validità pratica (Corradin et al., 2000; Formenti, 2000). Anche se oggi la frattura fra fitoterapia popolare o empirica e fitoterapia scientifica è ampia, è indubbio che per molti secoli le due visioni furono fra loro indissolubilmente legate. Non solo, ma a questo va aggiunta la semplice considerazione che la sperimentazione scientifica ha un senso solo quando si basa sulle osservazioni “empiriche” desunte dalla medicina popolare.

Inoltre, molto spesso, la sperimentazione conferma quanto la medicina popolare ha sottolineato per moltissimi anni. Si tenga presente, infine, che lo studio scientifico ha una “storia” relativamente recente e solo da allora che questi due modi di intendere la fitoterapia si differenziano nettamente (Corradin et al., 1999). A proposito poi di modelli empirici, etnomedici o tradizionali, va aggiunto che, dalle ricerche effettuate con criteri scientifici, emerge in modo chiaro ed ineluttabile, che l’azione di una piante medicinale non è quasi mai riconducibile ai suoi principi o alla somma dei suoi singoli principi, ma dall’insieme dei componenti (attivi ed inerti) che costituiscono il cosiddetto fitocomplesso (Corradin et al., 2000; Monti, 1999). Il fitocomplesso, nel momento in cui agisce all’interno di un organismo vivente, da luogo ad una sinergia fitocinetica difficilmente prevedibile. I consensi continui della farmacologia moderna che mette a disposizione dei terapeuti principi attivi sempre più purificati e più numerosi hanno alimentato la convinzione invece che, ormai, è divenuto superfluo somministrare le piante medicinali in toto, e che, al contrario, può essere più redditizio ed efficace somministrare solo i principi attivi dotati di attività terapeutica.

Ma la pianta medicinale purtroppo (o fortunatamente) costituisce un’unità terapeutica nella quale i principi attivi formano dei fitocomplessi caratteristici legandosi ed interagendo con le altre molecole apparentemente inattive, le sostanze adiuvanti, che vengono eliminate nel corso del processo di purificazione (Iommelli et al., in press). Fra i più recenti modelli empirici di fitoterapia vi è quella definita “energetico-costituzionale”, sviluppatasi in Francia (Requena, 1985; Requena et al., 1987) nella metà degli anni ottanta e poi diffusasi in Italia (Di Stanislao et al., 1990; Paoluzzi, 1990; Di Stanislao et al., 1991) e Spagna (Bueno Cortes, 1991).Si tratta di un modello di studio dinamico e moderno che nasce dall’integrazione della impostazione Costituzionalistica proposta dalla Medicina Tradizionale Cinese, con lo studio e l’applicazione della Psiconeuroimmunoendocrinologia della Medicina cosiddetta Scientifica. Vengono così individuate cinque reattività di base prototipiche che combinandosi fra loro danno origine e spiegazione alla molteplicità delle forme umane. Avremo così cinque costituzioni fondamentali: Legno, Terra, Fuoco, Metallo, Acqua con delle proprie specifiche caratteristiche psico-morfotipologiche.

Ogni costituzione risponderà poi a delle caratteristiche psiconeuroimmunoendocrine ben definite. Inoltre se un individuo avrà caratteristiche globali in prevalenza toniche lo definiremo soggetto yang o viceversa se le sue caratteristiche globali saranno caratterizzate da astenia lo definiremo yin. Lo stesso modello lo possiamo applicare alle piante medicinali. Esse verranno caratterizzate in riferimento alle loro proprietà, alle indicazioni, ai principi attivi ed infine anche al “sapore” e alla “natura (calda o fredda” del vegetale, così come descritto nei vari erbari antichi). Pertanto avremo piante medicinali yin o yang per le costituzioni Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua. Una pianta verrà definita yin se globalmente ha un’azione tonica (riscaldante) o yang se ha un’azione deprimente (raffreddante).

Questo modello fornisce utili e pratiche possibilità sull’impiego di fitocomplessi sia per via topica sia orale, con risultati molte volte di grand’efficacia (Paoluzzi, 1995).Soprattutto consente di coniugare vari tipi di MNC d’impostazione costituzionalistica come oligoterapia diatesica, omeopatia ed omotossicologia, con una diagnosi univoca e possibile sinergie d’azione fra rimedi molto diversi (Mastrodonato, 2000).

I sentimenti in medicina trad. cinese… psiche e shen


 


In questo lavoro viene presentato un inquadramento generale del concetto di Psiche nella visione cinese (dove viene chiamata Shen) confrontandolo con l’evoluzione del concetto di psiche nella visione occidentale nel tempo. Vengono poi applicate alle emozioni (sentimenti) le leggi di creazione e di controllo che regolano i rapporti tra i Cinque Movimenti.

 In sintesi
Psiche. Shen. Sangue. Cinque movimenti. Leggi fisiologiche. Ciclo di Creazione. Ciclo Sheng. Ciclo di controllo. Ciclo Ke





INTRODUZIONE
Parlare di “psichismo in medicina energetica” può suonare di per sé un controsenso, perché significa voler separare una componente in una prospettiva che aborre le separazioni.
Tuttavia non solo tale tentativo appare praticamente utile, ma occorre considerare anche che non è una “deformazione” occidentale, essendo presente anche nella Medicina Cinese un capitolo che tratta delle “Malattie Mentali”.
Si cercherà pertanto nel presente lavoro da un lato di cercare di definire cosa significhi “Shen” e quindi cosa occorre pensare quando si parla di “Shen”, dall’altro di fare un minimo di chiarezza su alcuni malintesi riguardanti l’idea che comunemente ci si fa quando si parla di “medicina energetica”, quasi si parlasse di medicina “immateriale”.
Intendo suddividere il discorso nel seguente modo:
- rapporti tra ciò che in occidente chiamiamo “Psiche”  e “soma” e visione cinese
- psiche e sangue
- sentimenti nella visione energetica cinese dei Cinque Movimenti
i “sentimenti”
legge di creazione
legge di dominazione

L’energia e il sangue circolano incessantemente nell’organismo secondo ritmi e percorsi precisi: ogni loggia ha nell’arco della giornata un’ora di massima pienezza dell’energia e un’ora di minimo energetico e l’energia passa da un organo/viscere all’altro secondo ritmi precisi, per cui l’orario di insorgenza di un disturbo può aiutare a capire lo squilibrio di quale organo sia la causa della malattia.
Con questo rapido cenno si vuole far cogliere soltanto un aspetto, che deve essere tenuto ben presente: non esistono nella visione cinese caselle rigide all’interno delle quali inquadrare gli eventi fisiologici e morbosi né suddivisioni nette dei vari organi o tessuti tra loro o dell’organismo stesso verso l’ambiente che lo accoglie. Tutto è in continuo scambio energetico (e con linguaggio moderno e scientifico diremo scambio di “informazione”) con tutto: l’organismo è in scambio con l’esterno e con ciascuna parte interna, ciascuna parte interna con tutte le altre parti interne, con l’organismo in toto e con l’ambiente esterno e così via. E’ una visione dinamica della realtà.

RAPPORTI TRA CIÒ CHE IN OCCIDENTE CHIAMIAMO “PSICHE” E CIÒ CHE IN OCCIDENTE CHIAMIAMO “SOMA” E VISIONE CINESE
La visione meccanicistica che si è affermata nella Medicina europea biomedica negli ultimi cento anni ci ha abituati a ragionamenti lineari, dove ogni espressione patologica del corpo è conseguenza di una alterazione biochimica interna e se non vi sono alterazioni evidenti e documentabili, allora le espressioni corporee (sintomi) sono “sine materia”.
Ora, in questa visione la psiche è stata considerata misteriosa e “sine materia”, per cui tutto ciò che non è documentabile come “fisico” (ossia come frutto di modificazioni di parametri fisici o biochimici) deve essere attribuito alla psiche.
La psiche non è “fisica”, è un’altra cosa. Che cosa sia è stato oggetto di dibattito e ricerca nell’arco dei secoli. Ora si conoscono per molti stati emotivi e psichici i mediatori chimici che ne provocano o modulano l’espressione fenotipica: grazie agli studi con risonanza magnetica dinamica e PET si sanno collegare per molte situazioni psichiche le corrispondenti aree cerebrali. Tuttavia risulta chiaro agli studiosi che continuano a sfuggire il “primum movens” delle emozioni e la finalità delle attività psichiche. Il meccanicismo ci ha condottI ai limiti della frontiera tra corpo e psiche, ma lì deve arrestarsi e dichiarare che non è capace di andare “oltre” dando spiegazioni convincenti ed esaustive.
La scienza moderna, tuttavia, si sta allontanando sempre di più dalla visione meccanicistica (ristretta) e sta approdando alla consapevolezza che in realtà la psiche è talmente embricata col corpo da non poterne essere separata. L’anello di congiunzione e il mezzo di comprensione di questa comunione è risultato essere l’esame del cosiddetto “asse dello stress” e poi lo studio del sistema immunitario ed endocrino, dal cui studio è nata la Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (P.N.E.I.) oggi così di moda. La teoria dei sistemi complessi sta ulteriormente aiutando a comprendere meccanismi insospettabili di collegamento tra Psiche e Soma, tanto che oggi sempre più li si considera anche in Occidente “due facce della stessa medaglia”, con inevitabili e prevedibili reciproche ripercussioni (Bellavite, 1998).
Tuttavia è innegabile che ancora adesso in Occidente si continuano a distinguere nella pratica le “malattie organiche” dalle “malattie psicosomatiche”, considerando queste ultime quasi delle “finte malattie” o comunque delle malattie sempre benigne “quoad vitam” (le cosiddette “malattie funzionali”). Le cose in realtà non sono così semplici né i confini così netti, né la “benignità” delle forme funzionali così scontata.
Riassumendo dunque l’evoluzione del pensiero occidentale, possiamo dire che le concezioni della psiche rispetto al corpo sono mutate nell’arco dei secoli. Giusto per schematizzare solo le posizioni fondamentali possiamo dire:
- Visione Galenica: l'essenza della vita è di tre qualità:
• il pneuma, che può rappresentare la psiche,
• lo spirito animale e
• lo spirito vegetale.
il sistema galenico riteneva il corpo uno strumento dell’anima
- Visione positivista  il corpo e la psiche sono due entità separate. La psiche ha un’attività che non può essere documentata. Solo i fenomeni documentabili fisicamente o riconducibili a meccanismi biologici sono di pertinenza medica
- Visione psicanalitica e psicosomatica: il corpo è il territorio di espressione della psiche. La salute è della dimensione spichica e si epsrime attraverso il corpo, per cui la radice delle malattie anche somatiche è psichica e la cura consoste nella consapevolezza.
- Visione attuale (P.N.E.I.): i fenomeni corporei e quelli psichici sono intimamente correlati e sono espressioni diverse della stessa realtà, interagenti e influenzantisi a vicenda

Nella Medicina Cinese questa dicotomia tra corpo e psiche non esiste, non solo, ma neppure è concepibile. La psiche è il corpo e il corpo è psiche. Non esiste funzione organica che non contribuisca a dare il proprio “colore emotivo” e non esiste stato d’animo intenso o cronico che non lasci la sua traccia a livello d’organo.
Inoltre la visione cinese schematizza in modo molto efficace delle correlazioni per cui ciascuna emozione interferisce con un determinato organo e non con altri, con conseguenti malattie possibili in base al tipo di emozione o “passione” in causa.
Pertanto la visione cinese può aiutarci, attraverso la “suggestione” dell’analogia, a comprendere meglio la correlazione tra ciò che noi chiamiamo psiche e ciò che noi chiamiamo soma e che in realtà sono solo aspetti differenti della stessa realtà.

LA PSICHE E IL SANGUE
Per i cinesi ciò che noi chiamiamo “Psiche” si chiama Shen. Più oltre ci soffermeremo su cosa significhi il termine Shen. Per ora diciamo soltanto che la dimora dello Shen è il Cuore, perché lo Shen sta nel sangue. Già questo ci fa capire quanto sia “carnale” e “materiale” la concezione di “psiche” nella visione cinese: lo Shen sta nel sangue. Vediamo di comprendere, da occidentali, cosa significhi.
Il sangue irrora tutto il corpo, raggiunge tutti gli organi e tutti i distretti e tutti gli organi e distretti “comunicano” col sangue: cedono sostanze e cataboliti al sangue e ricevono da esso nutrienti e ossigeno.
Se prendiamo in considerazione il compartimento extracellulare e la struttura della matrice del tessuto connettivo, allora possiamo considerare che è proprio il sangue – attraverso la circolazione capillare – che risulta fondamentale (per la verità assieme alla linfa e al sistema nervoso e neurovegetativo) da un lato per formare l’unità dell’organismo collegando i vari distretti e dall’altro per trasmettere a tutte le parti dell’organismo le peculiarità del microambiente distrettuale (Guyton et al, 1999a, 1999b, 1999c). Perciò vediamo il sangue come il mezzo attraverso il quale le sostanze in esso presenti raggiungono i vari distretti e nello stesso tempo comprendiamo come ogni organo che il sangue attraversa possa caratterizzare in qualche modo il sangue stesso: quando attraversa il polmone si arricchisce di ossigeno e si libera di CO2, quando passa attraverso il rene si purifica di molti componenti inutili o tossici e così via. Quindi si può dire che ogni organo caratterizza il sangue, gli dà particolare “colore” o “sfumatura”. Di alcune condizioni morbose sappiamo che danno anche risvolti psichici: l’acidosi respiratoria e renale da insufficiente funzione del polmone e del rene per esempio dà inquietudine, insonnia ed angoscia, la presenza nel sangue di ammonio per alterazione funzionale del fegato dà alterazioni comportamentali caratterizzate da euforia, delirio, aggressività, confusione e coma, l’alterazione della quantità di glucosio nel sangue da alterazioni del pancreas dà caratteristiche modificazioni psichiche e comportamentali, eccetera, si potrebbero fare davvero tanti esempi. Quindi ragionando attraverso il sangue e le modificazioni della sua composizione possiamo intuire anche con i codici conoscitivi occidentali che ci sono correlazioni tra i vari organi e la psiche (o perlomeno sue manifestazioni patologiche).
Tuttavia la visione cinese va molto più in là: non solo alterazioni patologiche danno modificazioni psichiche, ma anche il corretto funzionamento dei vari organi dà peculiari sfumature fisiologiche e positive della psiche.
Per i cinesi la psiche equilibrata e sana è il risultato del buon funzionamento di tutti gli organi, cioè significa che ogni organo imprime correttamente le sue peculiarità alla psiche, attraverso il sangue.

RIEPILOGANDO
Nella visione cinese non esiste il concetto di malattia organica oppure di malattia  psicosomatica, in quanto psiche e soma si esprimono sempre e contemporaneamente uno attraverso l’altro.
La causa di malattia può essere psichica (malattie causate da disordini delle “passioni” o dei “sentimenti”), ma in questo momento si vuole sottolineare che tutte le malattie “organiche” in questa visione danno necessariamente anche sintomi “mentali”[‡].
Quindi, per la visione cinese, la salute è dovuta all’armonico rapporto tra tutti gli elementi costitutivi dell’uomo: il soma[§] (Jing, essenza), il Sangue, l’Energia, la Psiche  (Shen) e quelle che potremmo forse definire come le facoltà “spirituali” innate (Hun e Po).

SENTIMENTI E VISIONE ENERGETICA CINESE DEI CINQUE MOVIMENTI
Vediamo grossolanamente come ciascun elemento imprima le sue peculiari sfumature alla mente e come, attraverso la conoscenza delle leggi che regolano i rapporti fisiologici e patologici tra le varie logge energetiche e quindi i relativi organi, si possa cogliere la salute come dinamico equilibrio di caratteristiche psichiche proprie di ciascun organo e di conseguenza la patologia come uno squilibrio tra queste vitali energie. Il discorso in realtà sarebbe articolato e molto complesso: qui si vuole solo richiamare le nozioni generali a scopo introduttivo.

DEFINIZIONE DEI CINQUE SENTIMENTI
IRA (O COLLERA)
LOGGIA LEGNO: riassume in se’ le caratteristiche della Primavera, del risveglio della natura, della crescita delle cose, del proiettarsi verso l’esterno e verso il futuro, del vento che rianima, muove e scompiglia….
Vi appartengono il Fegato e la Vescica Biliare.
Per quanto riguarda le facolta’ psichiche e i sentimenti, si dice che “il Fegato genera l’IRA”. Con questo sentimento si intende esprimere non soltanto la “collera” (di per sé negativa), ma la capacità di reagire rapidamente ad uno stimolo, si intende cioè l’aspetto positivo dell’ira, che è la capacità di reazione. Questa capacità di reagire per i cinesi la fornisce dunque l’energia del Fegato, che è l’organo della messa in movimento delle energie e del sangue, è l’organo della capacità di progettare e di pensare al futuro.
Il viscere accoppiato, Vescica Biliare, fornisce la determinazione necessaria e il giudizio rispetto a ciò che è giusto in assoluto (senso della giustizia).

GIOIA
LOGGIA FUOCO: riassume in sé le caratteristiche dell’Estate, del calore, dell’esplodere delle energie, dell’entusiasmo e passione per la vita, del fuoco che incendia e sale verso il Cielo…. Vi appartengono il Cuore e l’Intestino tenue. Abbiamo già detto che il cuore è la dimora dello Shen, perciò questa loggia è particolarmente legata all’attività psichica in generale.
Al Cuore viene associata la GIOIA. Con questo sentimento si intende la gioia di vivere, la pienezza del significato, l’entusiasmo che realizza i progetti, la gratificazione per la realizzazione del proprio compito esistenziale.
Il viscere accoppiato Intestino Tenue fornisce la discriminazione, il senso critico necessario per cogliere il bene per il soggetto e realizzarlo.
Quindi: la reattività del Fegato propone l’azione, la gioia di vivere del Cuore la realizza. La Vescica Biliare fornisce il senso di ciò che è giusto e la determinazione, l’Intestino Tenue (deputato come viscere a separare ciò che è puro dall’impuro, trattenendo ciò che è adatto per il nutrimento del soggetto e scartando ciò che è inadatto) raccoglie questo e lo completa con la critica e il senso della “scelta adatta per chi la compie”. Quindi senza azioni della loggia Legno non si ha azione della loggia Fuoco: perciò anche per le attività psichiche è rispettata la Legge di generazione dei cinque movimenti: il legno genera il fuoco.

RIFLESSIONE
LOGGIA TERRA: riassume in sé le caratteristiche della fine dell’estate, della stagione dei frutti della terra, della pioggia che mitiga l’arsura, dell’umidità che feconda la terra, della “terra che permette le semine e il raccolto”, del luogo della vita e della maturazione. Vi appartengono la Milza/Pancreas e lo Stomaco.
Alla Milza è associata la RIFLESSIONE. Con questo sentimento si intende la capacità di digerire gli eventi, di assimilare ciò che permette l’evoluzione del soggetto, la capacità di raccogliersi e di maturare i frutti della propria esperienza. E’ quella facoltà psichica di rielaborazione del vissuto grazie alla quale si trasformano gli eventi in “memoria” e il corpo viene “segnato” e trasformato nell’arco della vita da ciò che sperimentiamo (in bene e in male). Pertanto è collegata alla capacità di memorizzare e di ricordare, esprime la razionalità intesa come capacità di trovare il senso delle cose e di riordinarle in modo logico e significativo. Questo processo di assimilazione è fondamentale per lo sviluppo dell’individuo e perciò si comprende come tale facoltà psichica sia stata correlata all’elemento della Terra.
Il viscere accoppiato Stomaco aiuta la Milza in questo compito fornendo il gradimento iniziale. Il cibo, appena ingerito, per primo incontra lo stomaco il quale decide se il cibo è gradito e assimilabile oppure no (nel qual caso lo rigetta attraverso il vomito). Lo stesso avviene sul piano emozionale: lo stomaco decide se introiettare un’esperienza oppure rigettarla. Se decide di introiettarla, la offre alla capacità di rielaborazione cognitiva della Milza, la quale la memorizza e poi la razionalizza. Se decide di rigettarla, ciò può avvenire in modo imprevedibile e, poiché non viene “consultata” la razionalità della Milza, tale rifiuto può essere irrazionale e difficile da giustificare (raptus, follia)



TRISTEZZA (SPLEEN)

LOGGIA METALLO: al Metallo viene associato l’Autunno, il sole che tramonta, la temperatura che scende e rinfresca dopo il meriggio, il bagliore della falce che miete, il chinare il capo della spiga per il peso del grano maturo, il ripiegarsi della natura verso l’inverno dopo l’espansione dell’estate, la secchezza. Ad esso appartengono il Polmone e l’Intestino Crasso.
Al Polmone è associata la Tristezza. Con questo sentimento si vuole esprimere la commozione nostalgica e pungente di fronte alla Bellezza e alla segreta vitalità del creato, la percezione sottile della precarietà delle cose: dopo l’esplosione vitale dell’estate, si avverte il declino e l’approssimarsi del rigore dell’inverno, apparente fine della vita. Corrisponderebbe, se parlassimo di età dell’uomo, all’inizio della vecchiaia, quando si comincia a sentire che le energie non sono più quelle di prima, e il ricordo fa tornare alla mente Tempo fuggito e presenze perdute. E’ il senso della Morte, ma anche la capacità di percepire l’oltretomba. E’ la comunione panica con la Natura (fonte della poesia), la coscienza del Mistero e l’anelito di spiritualità. Forse può essere più adatto il termine “spleen” inteso come lo intendevano i romantici: il tedio di vivere di chi pure ama vivere e non trova il Senso pur percependo che un senso ha da esserci.
Il viscere accoppiato Intestino Crasso aiuta a mantenere il contatto con la realtà e ad eliminare le “scorie” della vita, potrebbe essere forse l’espressione dei meccanismi psichici di rimozione che permettono di interrompere un blocco e riprendere contatto con la realtà e di superare così le perdite e i traumi

PAURA
LOGGIA ACQUA: riassume in sé le caratteristiche dell’Inverno, del freddo, del buio del fondo di un pozzo, del congelamento e immobilità delle cose; e nello stesso tempo esprime la fonte della vita, il movimento dell’acqua che scorre allo sciogliersi dei ghiacci, la fertilità, la capacità di riflettere il Cielo e di rendere possibile la vita: simboleggia l’Inizio da cui la vita nasce e la fine cui la vita approda, rappresentando l’anello inziale e quello finale del ciclo vitale dell’individuo. Dall’acqua nasciamo e all’acqua ritorniamo e dall’acqua riparte un nuovo ciclo vitale.
Ad essa corrispondono il Rene e la Vescica.
Al Rene è associata la Paura. In realtà al Rene è associata anche la Volontà. Stupisce pertanto che vi sia associata la Paura che suona emozione “negativa”. Abbiamo detto che il rene è la radice della vita, rappresenta nell’uomo l’elemento dell’Acqua (di cui abbiamo su accennato le caratteristiche). La precarietà della vita minaccia il radicamento in essa e il proposito: questo genera paura. Paura di avere volontà insufficiente e radicamento nella vita insufficiente e quindi paura di essere indeboliti o sradicati (che si estrinseca nella paura di ciò che è vissuto come minaccia: paura del buio, paura degli insetti velenosi, eccetera).
Il Viscere accoppiato Vescica conserva il senso del possesso, che è espressione della volontà di circoscrivere e possedere un proprio “territorio esistenziale” (se in eccesso determina la comparsa della gelosia). Inoltre offre la facoltà psichica della “selezione delle cose” da conservare e da eliminare, delle cose da possedere e di quelle da lasciare andare.

LEGGE DI CREAZIONE
Come è noto la legge di creazione (o legge Madre-Figlio) recita: il Legno genera il Fuoco; il Fuoco genera la Terra; la Terra genera il Metallo; il Metallo genera l’Acqua; l’Acqua genera il Legno.
Questa sequenza si applica agli elementi, agli organi, ai visceri e anche a tutte le singole proprietà delle cinque corrispondenze.
Applichiamo questa legge ai sentimenti.
La sequenza dei sentimenti secondo la logica dei cinque movimenti è la seguente:
Ira – Gioia – Riflessione – Tristezza – Paura
L’ira induce a proiettarsi verso l’esterno, a reagire, a difendere la nostra identità e territorio, a crearci il nostro spazio nel mondo, a opporci a ciò che ci contrasta, a muoverci ed estrinsecare. Questo conduce alla gioia, ossia alla vittoria su ciò che ci minaccia, alla ripresa delle redini della vita, alla realizzazione del nostro compito. Il realizzare i progetti induce a riflessione e maturazione, a rendere nostra l’esperienza che facciamo e trarne gli insegnamenti. La riflessione porta a sostare e contemplare il mondo, cogliendone la bellezza e vitalità; ma riflettere conduce anche allo scontro coi limiti del nostro vivere e al rimpianto per le leggi del tempo e i distacchi che la vita impone (tristezza). Questo senso di precarietà induce paura di perdere, di venire sradicati. La paura induce a ribellarsi e a reagire (ira), mobilizzando tutte le energie disponibili e riprendendo il controllo della situazione (gioia) e così via.

LEGGE DI DOMINAZIONE
La legge di dominazione (o legge Nonno-Nipote) recita: il Legno controlla la Terra; il Fuoco controlla il Metallo; la Terra controlla l’Acqua; il Metallo controlla il Legno; l’Acqua controlla il Fuoco.
Applicando questa legge ai sentimenti avremo questa sequenza:
la Collera impedisce la Riflessione
la Gioia supera la Tristezza
la Riflessione domina la Paura
la Tristezza smorza la Collera
la Paura spegne la Gioia
L’ira (o collera) è impulsività, reazione immediata (=non mediata), movimento e opposizione. Questo impedisce di riflettere, sostare, maturare. D’altra parte dobbiamo ricordare che la legge di dominazione e controllo è anch’essa una legge “fisiologica” ossia positiva, necessaria per evitare eccessi. L’ira impedisce che la riflessione blocchi il soggetto, costringe a rimettersi in movimento, equilibra la quiete che la riflessione presuppone e che, se eccessiva, diventa stagnazione ideativa (ossessività)
La gioia supera la tristezza. In questo caso la relazione è più evidente come positiva. La gioia intesa come entusiasmo, impulso vitale a compiere la vita, realizzazione, “scrolla” la malinconia cui si può arrivare rimpiangendo o crogiolandosi nello struggimento sensitivo di fronte alla bellezza delle cose e riporta il soggetto ad essere attivo e positivo, ad essere pienamente “vivo”, evitando che si spenga (depressione apatica).
La riflessione domina la paura. La razionalità, l’apprendimento delle regole della vita e la scoperta delle prorpie risorse interiori, il riflettere sulle cose e sulle esperienze aiuta a superare la paura, a razionalizzarne i contenuti, a sciogliere le ragioni dell’ansia che la paura di ciò che è ignoto e non razionale genera. La riflessione domina la paura allargando il territorio del “razionale” e fugando le ombre dell’irrazionale (nevrosi ansiosa e ansioso-depressiva).
La tristezza smorza la collera. Il senso di precarietà e inadeguatezza ad esprimere ciò che si intuisce della vitalità segreta delle cose “toglie legna dal fuoco”, ossia fa comprendere l’inutilità dell’agitarsi, dell’opporsi, del ribellarsi, del progettare: modera la fantasia e l’eccessiva voglia di attività e lotta e permette di “diventare ragionevoli”. In questo senso anche questo rapporto si colloca tra le relazioni “fisiologiche” ossia positive, necessarie per l’armonia complessiva delle facoltà psichiche dell’uomo.
La paura spegne la gioia. L’entusiasmo e la vitalità del cuore sono “avvertiti” della precarietà e minacce della vita dalla paura della loggia dell’Acqua. Questo allarme rende evidente la necessità di riflessione e ponderatezza e “imbriglia” l’irruenza volitiva della loggia del Fuoco, impedendo l’eccesso di entusiasmo che rischia di impedire la corretta realizzazione delle cose. Pertanto anche questa relazione risulta necessaria e positiva.

CONCLUSIONE
La medicina occidentale e' arrivata appena adesso alla conclusione che corpo e psiche sono aspetti diversi della persona, interagenti tra loro continuamente.
La visione cinese invece ha colto questa relazione dinamica gia' da piu' di duemila anni.
La visione cinese appare a noi occidentali come una strada analogica e sintetica per riassumere la compelssita' della vita umana in poche e studiabili dinamiche. dalle quali comprendiamo come non vi siano sentimenti o pulsioni negative o positive, poiché tutte sono necessarie allo sviluppo della personalità, ma ciò che dà la negatività e positività è la dinamica prevalenza di un sentimento rispetto agli altri.
Ben si comprende quindi come occorra, più che combattere i sentimenti, coltivare l'equilibrio tra essi.


BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO

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·        Guyton AC; Hall JE: I compartimenti liquidi corporei. Liquido extracellulare e intracellulare, liquido interstiziale ed edema. In: Fisiologia Medica. Cap.25: pp 301-317. Edises editrice, Napoli, 1999c
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