martedì 18 settembre 2012

I sentimenti in medicina trad. cinese… psiche e shen


 


In questo lavoro viene presentato un inquadramento generale del concetto di Psiche nella visione cinese (dove viene chiamata Shen) confrontandolo con l’evoluzione del concetto di psiche nella visione occidentale nel tempo. Vengono poi applicate alle emozioni (sentimenti) le leggi di creazione e di controllo che regolano i rapporti tra i Cinque Movimenti.

 In sintesi
Psiche. Shen. Sangue. Cinque movimenti. Leggi fisiologiche. Ciclo di Creazione. Ciclo Sheng. Ciclo di controllo. Ciclo Ke





INTRODUZIONE
Parlare di “psichismo in medicina energetica” può suonare di per sé un controsenso, perché significa voler separare una componente in una prospettiva che aborre le separazioni.
Tuttavia non solo tale tentativo appare praticamente utile, ma occorre considerare anche che non è una “deformazione” occidentale, essendo presente anche nella Medicina Cinese un capitolo che tratta delle “Malattie Mentali”.
Si cercherà pertanto nel presente lavoro da un lato di cercare di definire cosa significhi “Shen” e quindi cosa occorre pensare quando si parla di “Shen”, dall’altro di fare un minimo di chiarezza su alcuni malintesi riguardanti l’idea che comunemente ci si fa quando si parla di “medicina energetica”, quasi si parlasse di medicina “immateriale”.
Intendo suddividere il discorso nel seguente modo:
- rapporti tra ciò che in occidente chiamiamo “Psiche”  e “soma” e visione cinese
- psiche e sangue
- sentimenti nella visione energetica cinese dei Cinque Movimenti
i “sentimenti”
legge di creazione
legge di dominazione

L’energia e il sangue circolano incessantemente nell’organismo secondo ritmi e percorsi precisi: ogni loggia ha nell’arco della giornata un’ora di massima pienezza dell’energia e un’ora di minimo energetico e l’energia passa da un organo/viscere all’altro secondo ritmi precisi, per cui l’orario di insorgenza di un disturbo può aiutare a capire lo squilibrio di quale organo sia la causa della malattia.
Con questo rapido cenno si vuole far cogliere soltanto un aspetto, che deve essere tenuto ben presente: non esistono nella visione cinese caselle rigide all’interno delle quali inquadrare gli eventi fisiologici e morbosi né suddivisioni nette dei vari organi o tessuti tra loro o dell’organismo stesso verso l’ambiente che lo accoglie. Tutto è in continuo scambio energetico (e con linguaggio moderno e scientifico diremo scambio di “informazione”) con tutto: l’organismo è in scambio con l’esterno e con ciascuna parte interna, ciascuna parte interna con tutte le altre parti interne, con l’organismo in toto e con l’ambiente esterno e così via. E’ una visione dinamica della realtà.

RAPPORTI TRA CIÒ CHE IN OCCIDENTE CHIAMIAMO “PSICHE” E CIÒ CHE IN OCCIDENTE CHIAMIAMO “SOMA” E VISIONE CINESE
La visione meccanicistica che si è affermata nella Medicina europea biomedica negli ultimi cento anni ci ha abituati a ragionamenti lineari, dove ogni espressione patologica del corpo è conseguenza di una alterazione biochimica interna e se non vi sono alterazioni evidenti e documentabili, allora le espressioni corporee (sintomi) sono “sine materia”.
Ora, in questa visione la psiche è stata considerata misteriosa e “sine materia”, per cui tutto ciò che non è documentabile come “fisico” (ossia come frutto di modificazioni di parametri fisici o biochimici) deve essere attribuito alla psiche.
La psiche non è “fisica”, è un’altra cosa. Che cosa sia è stato oggetto di dibattito e ricerca nell’arco dei secoli. Ora si conoscono per molti stati emotivi e psichici i mediatori chimici che ne provocano o modulano l’espressione fenotipica: grazie agli studi con risonanza magnetica dinamica e PET si sanno collegare per molte situazioni psichiche le corrispondenti aree cerebrali. Tuttavia risulta chiaro agli studiosi che continuano a sfuggire il “primum movens” delle emozioni e la finalità delle attività psichiche. Il meccanicismo ci ha condottI ai limiti della frontiera tra corpo e psiche, ma lì deve arrestarsi e dichiarare che non è capace di andare “oltre” dando spiegazioni convincenti ed esaustive.
La scienza moderna, tuttavia, si sta allontanando sempre di più dalla visione meccanicistica (ristretta) e sta approdando alla consapevolezza che in realtà la psiche è talmente embricata col corpo da non poterne essere separata. L’anello di congiunzione e il mezzo di comprensione di questa comunione è risultato essere l’esame del cosiddetto “asse dello stress” e poi lo studio del sistema immunitario ed endocrino, dal cui studio è nata la Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (P.N.E.I.) oggi così di moda. La teoria dei sistemi complessi sta ulteriormente aiutando a comprendere meccanismi insospettabili di collegamento tra Psiche e Soma, tanto che oggi sempre più li si considera anche in Occidente “due facce della stessa medaglia”, con inevitabili e prevedibili reciproche ripercussioni (Bellavite, 1998).
Tuttavia è innegabile che ancora adesso in Occidente si continuano a distinguere nella pratica le “malattie organiche” dalle “malattie psicosomatiche”, considerando queste ultime quasi delle “finte malattie” o comunque delle malattie sempre benigne “quoad vitam” (le cosiddette “malattie funzionali”). Le cose in realtà non sono così semplici né i confini così netti, né la “benignità” delle forme funzionali così scontata.
Riassumendo dunque l’evoluzione del pensiero occidentale, possiamo dire che le concezioni della psiche rispetto al corpo sono mutate nell’arco dei secoli. Giusto per schematizzare solo le posizioni fondamentali possiamo dire:
- Visione Galenica: l'essenza della vita è di tre qualità:
• il pneuma, che può rappresentare la psiche,
• lo spirito animale e
• lo spirito vegetale.
il sistema galenico riteneva il corpo uno strumento dell’anima
- Visione positivista  il corpo e la psiche sono due entità separate. La psiche ha un’attività che non può essere documentata. Solo i fenomeni documentabili fisicamente o riconducibili a meccanismi biologici sono di pertinenza medica
- Visione psicanalitica e psicosomatica: il corpo è il territorio di espressione della psiche. La salute è della dimensione spichica e si epsrime attraverso il corpo, per cui la radice delle malattie anche somatiche è psichica e la cura consoste nella consapevolezza.
- Visione attuale (P.N.E.I.): i fenomeni corporei e quelli psichici sono intimamente correlati e sono espressioni diverse della stessa realtà, interagenti e influenzantisi a vicenda

Nella Medicina Cinese questa dicotomia tra corpo e psiche non esiste, non solo, ma neppure è concepibile. La psiche è il corpo e il corpo è psiche. Non esiste funzione organica che non contribuisca a dare il proprio “colore emotivo” e non esiste stato d’animo intenso o cronico che non lasci la sua traccia a livello d’organo.
Inoltre la visione cinese schematizza in modo molto efficace delle correlazioni per cui ciascuna emozione interferisce con un determinato organo e non con altri, con conseguenti malattie possibili in base al tipo di emozione o “passione” in causa.
Pertanto la visione cinese può aiutarci, attraverso la “suggestione” dell’analogia, a comprendere meglio la correlazione tra ciò che noi chiamiamo psiche e ciò che noi chiamiamo soma e che in realtà sono solo aspetti differenti della stessa realtà.

LA PSICHE E IL SANGUE
Per i cinesi ciò che noi chiamiamo “Psiche” si chiama Shen. Più oltre ci soffermeremo su cosa significhi il termine Shen. Per ora diciamo soltanto che la dimora dello Shen è il Cuore, perché lo Shen sta nel sangue. Già questo ci fa capire quanto sia “carnale” e “materiale” la concezione di “psiche” nella visione cinese: lo Shen sta nel sangue. Vediamo di comprendere, da occidentali, cosa significhi.
Il sangue irrora tutto il corpo, raggiunge tutti gli organi e tutti i distretti e tutti gli organi e distretti “comunicano” col sangue: cedono sostanze e cataboliti al sangue e ricevono da esso nutrienti e ossigeno.
Se prendiamo in considerazione il compartimento extracellulare e la struttura della matrice del tessuto connettivo, allora possiamo considerare che è proprio il sangue – attraverso la circolazione capillare – che risulta fondamentale (per la verità assieme alla linfa e al sistema nervoso e neurovegetativo) da un lato per formare l’unità dell’organismo collegando i vari distretti e dall’altro per trasmettere a tutte le parti dell’organismo le peculiarità del microambiente distrettuale (Guyton et al, 1999a, 1999b, 1999c). Perciò vediamo il sangue come il mezzo attraverso il quale le sostanze in esso presenti raggiungono i vari distretti e nello stesso tempo comprendiamo come ogni organo che il sangue attraversa possa caratterizzare in qualche modo il sangue stesso: quando attraversa il polmone si arricchisce di ossigeno e si libera di CO2, quando passa attraverso il rene si purifica di molti componenti inutili o tossici e così via. Quindi si può dire che ogni organo caratterizza il sangue, gli dà particolare “colore” o “sfumatura”. Di alcune condizioni morbose sappiamo che danno anche risvolti psichici: l’acidosi respiratoria e renale da insufficiente funzione del polmone e del rene per esempio dà inquietudine, insonnia ed angoscia, la presenza nel sangue di ammonio per alterazione funzionale del fegato dà alterazioni comportamentali caratterizzate da euforia, delirio, aggressività, confusione e coma, l’alterazione della quantità di glucosio nel sangue da alterazioni del pancreas dà caratteristiche modificazioni psichiche e comportamentali, eccetera, si potrebbero fare davvero tanti esempi. Quindi ragionando attraverso il sangue e le modificazioni della sua composizione possiamo intuire anche con i codici conoscitivi occidentali che ci sono correlazioni tra i vari organi e la psiche (o perlomeno sue manifestazioni patologiche).
Tuttavia la visione cinese va molto più in là: non solo alterazioni patologiche danno modificazioni psichiche, ma anche il corretto funzionamento dei vari organi dà peculiari sfumature fisiologiche e positive della psiche.
Per i cinesi la psiche equilibrata e sana è il risultato del buon funzionamento di tutti gli organi, cioè significa che ogni organo imprime correttamente le sue peculiarità alla psiche, attraverso il sangue.

RIEPILOGANDO
Nella visione cinese non esiste il concetto di malattia organica oppure di malattia  psicosomatica, in quanto psiche e soma si esprimono sempre e contemporaneamente uno attraverso l’altro.
La causa di malattia può essere psichica (malattie causate da disordini delle “passioni” o dei “sentimenti”), ma in questo momento si vuole sottolineare che tutte le malattie “organiche” in questa visione danno necessariamente anche sintomi “mentali”[‡].
Quindi, per la visione cinese, la salute è dovuta all’armonico rapporto tra tutti gli elementi costitutivi dell’uomo: il soma[§] (Jing, essenza), il Sangue, l’Energia, la Psiche  (Shen) e quelle che potremmo forse definire come le facoltà “spirituali” innate (Hun e Po).

SENTIMENTI E VISIONE ENERGETICA CINESE DEI CINQUE MOVIMENTI
Vediamo grossolanamente come ciascun elemento imprima le sue peculiari sfumature alla mente e come, attraverso la conoscenza delle leggi che regolano i rapporti fisiologici e patologici tra le varie logge energetiche e quindi i relativi organi, si possa cogliere la salute come dinamico equilibrio di caratteristiche psichiche proprie di ciascun organo e di conseguenza la patologia come uno squilibrio tra queste vitali energie. Il discorso in realtà sarebbe articolato e molto complesso: qui si vuole solo richiamare le nozioni generali a scopo introduttivo.

DEFINIZIONE DEI CINQUE SENTIMENTI
IRA (O COLLERA)
LOGGIA LEGNO: riassume in se’ le caratteristiche della Primavera, del risveglio della natura, della crescita delle cose, del proiettarsi verso l’esterno e verso il futuro, del vento che rianima, muove e scompiglia….
Vi appartengono il Fegato e la Vescica Biliare.
Per quanto riguarda le facolta’ psichiche e i sentimenti, si dice che “il Fegato genera l’IRA”. Con questo sentimento si intende esprimere non soltanto la “collera” (di per sé negativa), ma la capacità di reagire rapidamente ad uno stimolo, si intende cioè l’aspetto positivo dell’ira, che è la capacità di reazione. Questa capacità di reagire per i cinesi la fornisce dunque l’energia del Fegato, che è l’organo della messa in movimento delle energie e del sangue, è l’organo della capacità di progettare e di pensare al futuro.
Il viscere accoppiato, Vescica Biliare, fornisce la determinazione necessaria e il giudizio rispetto a ciò che è giusto in assoluto (senso della giustizia).

GIOIA
LOGGIA FUOCO: riassume in sé le caratteristiche dell’Estate, del calore, dell’esplodere delle energie, dell’entusiasmo e passione per la vita, del fuoco che incendia e sale verso il Cielo…. Vi appartengono il Cuore e l’Intestino tenue. Abbiamo già detto che il cuore è la dimora dello Shen, perciò questa loggia è particolarmente legata all’attività psichica in generale.
Al Cuore viene associata la GIOIA. Con questo sentimento si intende la gioia di vivere, la pienezza del significato, l’entusiasmo che realizza i progetti, la gratificazione per la realizzazione del proprio compito esistenziale.
Il viscere accoppiato Intestino Tenue fornisce la discriminazione, il senso critico necessario per cogliere il bene per il soggetto e realizzarlo.
Quindi: la reattività del Fegato propone l’azione, la gioia di vivere del Cuore la realizza. La Vescica Biliare fornisce il senso di ciò che è giusto e la determinazione, l’Intestino Tenue (deputato come viscere a separare ciò che è puro dall’impuro, trattenendo ciò che è adatto per il nutrimento del soggetto e scartando ciò che è inadatto) raccoglie questo e lo completa con la critica e il senso della “scelta adatta per chi la compie”. Quindi senza azioni della loggia Legno non si ha azione della loggia Fuoco: perciò anche per le attività psichiche è rispettata la Legge di generazione dei cinque movimenti: il legno genera il fuoco.

RIFLESSIONE
LOGGIA TERRA: riassume in sé le caratteristiche della fine dell’estate, della stagione dei frutti della terra, della pioggia che mitiga l’arsura, dell’umidità che feconda la terra, della “terra che permette le semine e il raccolto”, del luogo della vita e della maturazione. Vi appartengono la Milza/Pancreas e lo Stomaco.
Alla Milza è associata la RIFLESSIONE. Con questo sentimento si intende la capacità di digerire gli eventi, di assimilare ciò che permette l’evoluzione del soggetto, la capacità di raccogliersi e di maturare i frutti della propria esperienza. E’ quella facoltà psichica di rielaborazione del vissuto grazie alla quale si trasformano gli eventi in “memoria” e il corpo viene “segnato” e trasformato nell’arco della vita da ciò che sperimentiamo (in bene e in male). Pertanto è collegata alla capacità di memorizzare e di ricordare, esprime la razionalità intesa come capacità di trovare il senso delle cose e di riordinarle in modo logico e significativo. Questo processo di assimilazione è fondamentale per lo sviluppo dell’individuo e perciò si comprende come tale facoltà psichica sia stata correlata all’elemento della Terra.
Il viscere accoppiato Stomaco aiuta la Milza in questo compito fornendo il gradimento iniziale. Il cibo, appena ingerito, per primo incontra lo stomaco il quale decide se il cibo è gradito e assimilabile oppure no (nel qual caso lo rigetta attraverso il vomito). Lo stesso avviene sul piano emozionale: lo stomaco decide se introiettare un’esperienza oppure rigettarla. Se decide di introiettarla, la offre alla capacità di rielaborazione cognitiva della Milza, la quale la memorizza e poi la razionalizza. Se decide di rigettarla, ciò può avvenire in modo imprevedibile e, poiché non viene “consultata” la razionalità della Milza, tale rifiuto può essere irrazionale e difficile da giustificare (raptus, follia)



TRISTEZZA (SPLEEN)

LOGGIA METALLO: al Metallo viene associato l’Autunno, il sole che tramonta, la temperatura che scende e rinfresca dopo il meriggio, il bagliore della falce che miete, il chinare il capo della spiga per il peso del grano maturo, il ripiegarsi della natura verso l’inverno dopo l’espansione dell’estate, la secchezza. Ad esso appartengono il Polmone e l’Intestino Crasso.
Al Polmone è associata la Tristezza. Con questo sentimento si vuole esprimere la commozione nostalgica e pungente di fronte alla Bellezza e alla segreta vitalità del creato, la percezione sottile della precarietà delle cose: dopo l’esplosione vitale dell’estate, si avverte il declino e l’approssimarsi del rigore dell’inverno, apparente fine della vita. Corrisponderebbe, se parlassimo di età dell’uomo, all’inizio della vecchiaia, quando si comincia a sentire che le energie non sono più quelle di prima, e il ricordo fa tornare alla mente Tempo fuggito e presenze perdute. E’ il senso della Morte, ma anche la capacità di percepire l’oltretomba. E’ la comunione panica con la Natura (fonte della poesia), la coscienza del Mistero e l’anelito di spiritualità. Forse può essere più adatto il termine “spleen” inteso come lo intendevano i romantici: il tedio di vivere di chi pure ama vivere e non trova il Senso pur percependo che un senso ha da esserci.
Il viscere accoppiato Intestino Crasso aiuta a mantenere il contatto con la realtà e ad eliminare le “scorie” della vita, potrebbe essere forse l’espressione dei meccanismi psichici di rimozione che permettono di interrompere un blocco e riprendere contatto con la realtà e di superare così le perdite e i traumi

PAURA
LOGGIA ACQUA: riassume in sé le caratteristiche dell’Inverno, del freddo, del buio del fondo di un pozzo, del congelamento e immobilità delle cose; e nello stesso tempo esprime la fonte della vita, il movimento dell’acqua che scorre allo sciogliersi dei ghiacci, la fertilità, la capacità di riflettere il Cielo e di rendere possibile la vita: simboleggia l’Inizio da cui la vita nasce e la fine cui la vita approda, rappresentando l’anello inziale e quello finale del ciclo vitale dell’individuo. Dall’acqua nasciamo e all’acqua ritorniamo e dall’acqua riparte un nuovo ciclo vitale.
Ad essa corrispondono il Rene e la Vescica.
Al Rene è associata la Paura. In realtà al Rene è associata anche la Volontà. Stupisce pertanto che vi sia associata la Paura che suona emozione “negativa”. Abbiamo detto che il rene è la radice della vita, rappresenta nell’uomo l’elemento dell’Acqua (di cui abbiamo su accennato le caratteristiche). La precarietà della vita minaccia il radicamento in essa e il proposito: questo genera paura. Paura di avere volontà insufficiente e radicamento nella vita insufficiente e quindi paura di essere indeboliti o sradicati (che si estrinseca nella paura di ciò che è vissuto come minaccia: paura del buio, paura degli insetti velenosi, eccetera).
Il Viscere accoppiato Vescica conserva il senso del possesso, che è espressione della volontà di circoscrivere e possedere un proprio “territorio esistenziale” (se in eccesso determina la comparsa della gelosia). Inoltre offre la facoltà psichica della “selezione delle cose” da conservare e da eliminare, delle cose da possedere e di quelle da lasciare andare.

LEGGE DI CREAZIONE
Come è noto la legge di creazione (o legge Madre-Figlio) recita: il Legno genera il Fuoco; il Fuoco genera la Terra; la Terra genera il Metallo; il Metallo genera l’Acqua; l’Acqua genera il Legno.
Questa sequenza si applica agli elementi, agli organi, ai visceri e anche a tutte le singole proprietà delle cinque corrispondenze.
Applichiamo questa legge ai sentimenti.
La sequenza dei sentimenti secondo la logica dei cinque movimenti è la seguente:
Ira – Gioia – Riflessione – Tristezza – Paura
L’ira induce a proiettarsi verso l’esterno, a reagire, a difendere la nostra identità e territorio, a crearci il nostro spazio nel mondo, a opporci a ciò che ci contrasta, a muoverci ed estrinsecare. Questo conduce alla gioia, ossia alla vittoria su ciò che ci minaccia, alla ripresa delle redini della vita, alla realizzazione del nostro compito. Il realizzare i progetti induce a riflessione e maturazione, a rendere nostra l’esperienza che facciamo e trarne gli insegnamenti. La riflessione porta a sostare e contemplare il mondo, cogliendone la bellezza e vitalità; ma riflettere conduce anche allo scontro coi limiti del nostro vivere e al rimpianto per le leggi del tempo e i distacchi che la vita impone (tristezza). Questo senso di precarietà induce paura di perdere, di venire sradicati. La paura induce a ribellarsi e a reagire (ira), mobilizzando tutte le energie disponibili e riprendendo il controllo della situazione (gioia) e così via.

LEGGE DI DOMINAZIONE
La legge di dominazione (o legge Nonno-Nipote) recita: il Legno controlla la Terra; il Fuoco controlla il Metallo; la Terra controlla l’Acqua; il Metallo controlla il Legno; l’Acqua controlla il Fuoco.
Applicando questa legge ai sentimenti avremo questa sequenza:
la Collera impedisce la Riflessione
la Gioia supera la Tristezza
la Riflessione domina la Paura
la Tristezza smorza la Collera
la Paura spegne la Gioia
L’ira (o collera) è impulsività, reazione immediata (=non mediata), movimento e opposizione. Questo impedisce di riflettere, sostare, maturare. D’altra parte dobbiamo ricordare che la legge di dominazione e controllo è anch’essa una legge “fisiologica” ossia positiva, necessaria per evitare eccessi. L’ira impedisce che la riflessione blocchi il soggetto, costringe a rimettersi in movimento, equilibra la quiete che la riflessione presuppone e che, se eccessiva, diventa stagnazione ideativa (ossessività)
La gioia supera la tristezza. In questo caso la relazione è più evidente come positiva. La gioia intesa come entusiasmo, impulso vitale a compiere la vita, realizzazione, “scrolla” la malinconia cui si può arrivare rimpiangendo o crogiolandosi nello struggimento sensitivo di fronte alla bellezza delle cose e riporta il soggetto ad essere attivo e positivo, ad essere pienamente “vivo”, evitando che si spenga (depressione apatica).
La riflessione domina la paura. La razionalità, l’apprendimento delle regole della vita e la scoperta delle prorpie risorse interiori, il riflettere sulle cose e sulle esperienze aiuta a superare la paura, a razionalizzarne i contenuti, a sciogliere le ragioni dell’ansia che la paura di ciò che è ignoto e non razionale genera. La riflessione domina la paura allargando il territorio del “razionale” e fugando le ombre dell’irrazionale (nevrosi ansiosa e ansioso-depressiva).
La tristezza smorza la collera. Il senso di precarietà e inadeguatezza ad esprimere ciò che si intuisce della vitalità segreta delle cose “toglie legna dal fuoco”, ossia fa comprendere l’inutilità dell’agitarsi, dell’opporsi, del ribellarsi, del progettare: modera la fantasia e l’eccessiva voglia di attività e lotta e permette di “diventare ragionevoli”. In questo senso anche questo rapporto si colloca tra le relazioni “fisiologiche” ossia positive, necessarie per l’armonia complessiva delle facoltà psichiche dell’uomo.
La paura spegne la gioia. L’entusiasmo e la vitalità del cuore sono “avvertiti” della precarietà e minacce della vita dalla paura della loggia dell’Acqua. Questo allarme rende evidente la necessità di riflessione e ponderatezza e “imbriglia” l’irruenza volitiva della loggia del Fuoco, impedendo l’eccesso di entusiasmo che rischia di impedire la corretta realizzazione delle cose. Pertanto anche questa relazione risulta necessaria e positiva.

CONCLUSIONE
La medicina occidentale e' arrivata appena adesso alla conclusione che corpo e psiche sono aspetti diversi della persona, interagenti tra loro continuamente.
La visione cinese invece ha colto questa relazione dinamica gia' da piu' di duemila anni.
La visione cinese appare a noi occidentali come una strada analogica e sintetica per riassumere la compelssita' della vita umana in poche e studiabili dinamiche. dalle quali comprendiamo come non vi siano sentimenti o pulsioni negative o positive, poiché tutte sono necessarie allo sviluppo della personalità, ma ciò che dà la negatività e positività è la dinamica prevalenza di un sentimento rispetto agli altri.
Ben si comprende quindi come occorra, più che combattere i sentimenti, coltivare l'equilibrio tra essi.


BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO

·        Bellavite P: Biodinamica. Tecniche Nuove, Milano, 1998
·                    Corradin M; Di Stanislao C (a cura di): Lo psichismo in medicina energetica. Associazione Medica per lo studio dell’Agopuntura, L’Aquila, 1995
·                    Guyton AC; Hall JE : Organizzazione funzionale del corpo umano e ambiente interno. In: Fisiologia Medica. Cap. 1: pp 3-9. Edises editrice, Napoli, 1999a
·        Guyton AC; Hall JE : Il microcircolo e il sistema linfatico: lo scambio dei liquidi nei capillari, il liquido interstiziale e il flusso linfatico. In: Fisiologia Medica. Cap. 16: pp 186-199. Edises editrice, Napoli, 1999b
·        Guyton AC; Hall JE: I compartimenti liquidi corporei. Liquido extracellulare e intracellulare, liquido interstiziale ed edema. In: Fisiologia Medica. Cap.25: pp 301-317. Edises editrice, Napoli, 1999c
·        Muccioli M; Piastrelloni M: Gli Shen. Il mondo delle emozioni nella pratica clinica tradizionale cinese. Quaderni di Medicina Naturale XIII-XIV. Suppl. Riv. It. MTC 1999; 76 (2): 5-35
·        Sournia JC: Storia della Medicina. Edizioni Dedalo, Bari, 1994
Tomasi G; Susanna T: La psiche in MTC. Lezioni del Corso di Agopuntura, C.I.A.M., Noventa Padovana, 1988 (appunti personali).

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